I Comuni di Santo Stefano Belbo
(Cuneo) e di Canelli (Asti) e tutta la filiera produttiva
vitivinicola dei loro territori, sono "totalmente estranei alla
vicenda relativa alla truffa del vino moldavo spacciato per
piemontese". Lo rendono noto i sindaci Luigi Genesio Icardi e
Marco Gabusi, sottolineando non solo l'estraneità di tutte le
aziende delle zone, ma che "le amministrazioni stanno portando
avanti iniziative specifiche" di contrasto al fenomeno. Una di
queste è la nascita, a Santo Stefano Belbo, "dell'Opiv,
Osservatorio sulla proprietà industriale e intellettuale nel
settore vitivinicolo e delle tecnologie enoalimentari - fanno
sapere - proprio nella storica sede della Fondazione Cesare
Pavese, emblema della centralità anche culturale e sociale della
filiera vitivinicola per il nostro territorio". La settimana
scorsa la Guardia di Finanza aveva sequestrato 70mila litri di
vino a una ditta di Calamandrana (Asti), ma di proprietà veneta.
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