"Sono pronto a gesti estremi se mi
venisse pignorato tutto quello che ho per darlo a personaggi
criminali che sono stati condannati e sono in carcere". A dirlo
è Mauro Esposito, un imprenditore torinese, caduto nel 2009
nelle maglie di una associazione 'ndranghetista e che rischia di
perdere il patrimonio perché due sentenze civili danno torto
alla Me Studio Srl, di cui è titolare. L'ultima è di pochi
giorni fa: la Corte d'Appello di Torino, in sede civile, ha
confermato il divieto per le società di capitali di ingegneria
ed architettura di svolgere attività per soggetti privati,
ribadendo, come già affermato dai giudici di primo grado, la
nullità dei contratti di progettazione che la Me Studio aveva
sottoscritto nel 2006 e prevedendo l'obbligo di restituire i
compensi. In sostanza, tra quello che deve restituire, interessi
e spese processuali, Esposito dovrebbe rendere tra le 500 e le
600 mila euro. I giudici hanno fatto riferimento ad una legge
emanata in epoca fascista, rimasta in vigore fino al 2011.
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