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Bullismo in gita, studenti sospesi, difesa a spada tratta delle mamme

Bullismo in gita, studenti sospesi, difesa a spada tratta delle mamme

Per i genitori, la punizione è esagerata

Torino, 03 aprile 2015, 21:47

Redazione ANSA

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Un 'immagine che ritrae un episodio di bullismo (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'immagine che ritrae un episodio di bullismo (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'immagine che ritrae un episodio di bullismo (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una punizione "giusta", perché quando si superano i limiti ci vuole un "segnale educativo forte", ma anche il desiderio di "voltare pagina". Germana Muscolo, la preside del liceo di Cuneo finito nella bufera per un episodio di bullismo, e per quella sospensione degli studenti criticata dai loro genitori, prova così a superare le polemiche. "Nessuna marcia indietro - dice - ma i ragazzi avranno tutto il sostegno necessario per superare gli scrutini di giugno". E sotto la lente d'ingrandimento del provveditorato finisce anche l'insegnante che accompagnava gli alunni in gita scolastica a Roma, dove si è verificato l'episodio. La scuola chiusa per le vacanze di Pasqua non frena le polemiche, a Cuneo, per quello che nelle intenzioni di quindici ragazzi di terza liceo scientifico doveva essere soltanto "uno scherzo". I protagonisti della vicenda sono tutti ragazzi di buona famiglia, alcuni dei quali hanno anche una media alta nei voti. "Volevano divertirsi, niente di più", prova a difendere l'indifendibile un compagno. "Sì, forse hanno esagerato - ammette - forse gli è scappata di mano la situazione...". In città il video di quello "scherzo", come l'hanno definito gli interessati per cercare di giustificarsi, è sulla bocca di tutti. Riprende i ragazzi in una stanza di albergo, mentre ridono e scherzano. Poi uno di loro, probabilmente ubriaco, viene spogliato, sdraiato sul letto, depilato e "decorato" con caramelle. Il tutto all'insaputa dell'insegnante, che scopre l'episodio soltanto quando il video, ripreso con il telefonino, inizia a girare.

La reazione della scuola è immediata. Dieci ragazzi vengono sospesi per due settimane e puniti con il 4 in condotta. Altri quattro, colpevoli di non aver denunciato quello che avevano visto in quella stanza, se la cavano con tre giorni di sospensione e il cinque in condotta. E viene punita anche la vittima dello scherzo: nota sul registro e sei in condotta. "Fatti come questi vanno puniti: appoggio pienamente la decisione della scuola, che peraltro è stata presa dall'intero Consiglio d'Istituto", commenta il provveditore scolastico di Cuneo, Giuseppe Bordonato. "Mi riservo di valutare, appena riceverò la relazione della preside, se ci sia stata una mancata vigilanza da parte dei docenti durante la gita - aggiunge - che è un momento educativo come quelli in aula". Nessuno sporge denuncia alle forze dell'ordine. Ad alimentare la polemica è stata anche la reazione dei genitori di alcuni ragazzi, che hanno criticato "l'eccessiva severità" della scuola. "Per uno scherzo ora rischiano di perdere l'anno, una rovina per molti con quello che oggi costa frequentare un liceo", hanno detto alcuni di loro, che hanno deciso di fare ricorso contro la sospensione. "Molte famiglie, però, hanno compreso - è la replica della preside -: quando si superano i limiti del consentito bisogna dare un segnale e credo che anche i ragazzi abbiano capito". Ora dovranno dimostrarlo negli ultimi due mesi dell'anno, per raddrizzare quell'insufficienza in condotta che altrimenti potrebbe costare loro l'anno.

 

 

 

 

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