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Tff: ultimo Allen tra scetticismo, magia e amore

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Tff: ultimo Allen tra scetticismo, magia e amore

Al Torino Film Festival 'Magic in the moonlight'

TORINO, 22 novembre 2014, 22:44

dell'inviato Francesco Gallo

ANSACheck

Una foto di scena di 'Magic in the Moonlight ' di Woody Allen - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una foto di scena di  'Magic in the Moonlight ' di Woody Allen - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una foto di scena di 'Magic in the Moonlight ' di Woody Allen - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scetticismo, magia e amore. Più gli anni Venti e con tanto di 'You do something to me' di Cole Porter come canzone iniziale. Woody Allen in 'Magic in the moonlight', film passato al Torino Film Festival e in sala dal 4 dicembre con la Warner, regala una commedia leggera, meno densa di battute del solito, ma con il fascino di un 'già visto doc' che comunque incanta.
    E' subito numero di magia in un teatro. Di scena Wei Ling Soo, nome d'arte di Stanley Crawford (Colin Firth) inglese sprezzante tanto illusionista e mago quanto cinico e razionalista, una sorta di Piero Angela alla potenza che rinnega ogni forma di irrazionale. Anzi si vanta di essere un famoso cacciatore di impostori.
    Così quando a lui, che si considera ed è il più famoso mago dell'epoca, si dà la possibilità di smascherare una giovane ragazza che si spaccia medium ed è capace di leggere nel pensiero, Stanley non ci pensa due volte e raggiunge la Costa Azzurra insieme al suo collega e amico Howard Burkan (Simon McBurney) che gli ha segnalato il caso. I due si recano così nella ricca abitazione della famiglia Catledge dove insieme a Grace, la madre (Jacki Weaaver), Brice, il figlio (Hamish Linklater) e Caroline, la figlia (Erica Leerhsen) incontrano finalmente la chiaroveggente Sophie Baker (Emma Stone) che risiede lì insieme a sua madre. Qui si scontreranno per giorni e giorni lo scetticismo radicale di Stanley, non privo di umorismo, e le puntuali risposte della veggente che non manca alla fine di convincere ed anche affascinare il cinico Stanley. Ma la resistenza dell'uomo verso una realtà che non riesce ad accettare, quella di un mondo metafisico, porterà i due ad un inevitabile e continuato scontro. In realtà non sono poche le rivelazioni e i colpi di scena in questo film pieno di citazioni divertite e colte (molte quelle su Nietzsche) ma alla fine, come capita nelle migliori commedie, tutto non è come sembra. E se Stanley dovrà rivedere, almeno per un attimo, il suo radicato e ironico scetticismo, e anche Sophie scoprire che si può essere attratte da un uomo che continua a manifestarle la sua non stima. E questo fino a un finale molto romantico dove le cose si mettono al posto nel migliore dei modi.
   

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