(ANSA) - ROMA, 22 DIC - L'albero di Natale è un simbolo cristiano a tutti gli effetti e le palline rosse richiamerebbero la mela dell'albero della Genesi, che provocò la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre. Come anche è 'cristiano' lo scambio dei doni, che ricorda tra l'altro il gesto dei Re Magi.
La data della nascita di Gesù sarebbe da collocare davvero il 25 dicembre ma l'anno, secondo gli storici, dovrebbe essere anticipato. E ancora: nella grotta, accanto a Maria, c'erano anche due ostetriche? Sono alcune delle questioni affrontate nel libro "Betlemme tra cielo e terra" del francescano Leslaw Daniel Chrupcala (edizioni Terra Santa). Un saggio che, partendo proprio dal paese della Palestina, ripercorre fatti e storie legate al Natale, prendendo in esame tradizioni e spiritualità, e avvalendosi di quanto scritto nei Vangeli ma anche dagli storici e dagli scritti apocrifi.
Il libro mette insieme tutto quanto è legato alla storicità del Natale, componendo anche notizie che appaiono apparentemente in contraddizione. Uno studio che affronta dunque la Natività sotto molti punti di vista: storico, teologico, biblico e devozionale.
Ecco alcune delle storie legate al Natale.
- LE OSTETRICHE. Nei Vangeli apocrifi si parla della presenza di una o due ostetriche accanto a Maria, un tema che è stato in passato molto popolare anche nell'arte cristiana. Ad opporre però un rifiuto netto a questa tradizione fu San Girolamo: "Non ci fu la presenza di nessuna ostetrica", taglia corto nel suo 'Contra Helvidium'.
- LA DATA. Il sistema di numerazione dell'era cristiana, accettato oggi a livello mondiale, è opera di Dionigi il Piccolo ma "secondo la maggior parte degli storici sbagliò i calcoli di alcuni anni" e "oggi gran parte degli storici - riferisce il francescano autore del libro - colloca la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C.".
- L'ALBERO DI NATALE. E' una tradizione a tutti gli effetti cristiana e dunque da non contrapporre al presepe. Le origini risalgono "ad un gioco religioso medievale" che veniva celebrato dai cristiani il 24 dicembre. Si decoravano le piazze con alberi di frutta per ricostruire il paradiso terrestre della Genesi.
- STALLA O GROTTA? La presenza degli animali e della mangiatoia ha fatto sì che il luogo della nascita di Gesù sia stato identificato con una stalla. Ma gli studi sulle abitazioni del tempo fanno propendere di più per la grotta che era la parte sottostante le abitazioni dell'epoca, adibite a magazzini o a ricoveri per animali. "A causa del censimento, alla piccola Betlemme accorse molta gente. Gli abitanti non potevano offrire a tutti un alloggio adeguato; molti dovettero quindi sistemarsi nelle grotte".(ANSA).