(ANSA) - COLOMBO (SRI LANKA), 22 MAG - "Ci sono ancora
terroristi liberi, è stata catturata solo la prima cellula, non
si può dire che siamo al cento per cento sicuri": a farsi
portavoce dell'apprensione che si vive ancora in Sri Lanka, dopo
gli attentati di Pasqua, che hanno provocato la morte di oltre
250 persone è il cardinale di Colombo, Alberto Malcolm Ranjith,
in un incontro nell'ambito della missione in Sri Lanka di
Acs-Italia.
Il cardinale riferisce che un anno fa erano state arrestati
fondamentalisti islamici sospettati di preparare un attentato
"ma poi sono stati liberati per soddisfare le richieste di
Ginevra che chiede al Paese il rispetto dei diritti umani" e
quindi non lunghe carcerazioni preventive. Il cardinale dice
senza mezzi termini che la comunità cristiana è "arrabbiata" con
il governo per avere sottovalutato tutte le allerta e
soprattutto di non avere avvisato le autorità religiose. "Noi
avremmo sospeso le messe se fossimo stati messi al corrente di
quanto poteva accadere", aggiunge il card. Ranjith.