(ANSA) - COLOMBO (SRI LANKA), 19 MAG - "Non ce lo
aspettavamo, è stato un attacco del tutto inaspettato": padre
Srila Fonseca ancora porta i segni addosso, una cicatrice sulla
fronte, dell'attacco alle chiese dello Sri Lanka a Pasqua. Il 21
aprile celebrava messa nella chiesa di San Sebastiano a Negombo,
dove è parroco. Un kamikaze si è fatto esplodere provocando 130
vittime delle quali 25 bambini. Il Paese è ancora sotto choc. A
Colombo, padre Jule Raj Fernando, rettore del santuario di
Sant'Antonio, dove lo stesso giorno sono rimaste uccise un
centinaia di persone, e responsabile di Caritas Sri Lanka, dice
che ora "la cosa più importante è dare aiuto psicologico a chi è
stato colpito, soprattutto ai tanti bambini toccati dagli
attacchi, o personalmente o perché hanno visto un genitore
morire o restare ferito".