(ANSA) - PARIGI, 9 GEN - La procuratrice della Repubblica di
Lione non ha chiesto oggi alcuna condanna nei confronti del
cardinale Philippe Barbarin, da lunedì alla sbarra con altri
cinque responsabili della Chiesa cattolica, con l'accusa di
omessa denuncia di violenze sessuali su minori.
"Parte dei fatti sono prescritti - ha detto la procuratrice
con riferimento ai capi d'accusa, risalenti agli anni Ottanta e
inizio anni Novanta - e per quelli non caduti in prescrizione i
reati non sono accertati". La decisione di non chiedere condanne
segue l'indicazione della procura nel 2016 di archiviare il
caso, alla quale aveva fatto seguito la citazione diretta degli
imputati da parte delle vittime, determinate ad ottenere un
processo. Le 6 persone costituitesi parti civili furono vittime
delle molestie e violenze da parte del sacerdote Bernard
Preynat.
Secondo i giudici, negli anni Duemila mons. Barbarin,
arcivescovo di Lione, era venuto a conoscenza di quanto commesso
dal prete ma la sua decisione di non denunciare sarebbe
prescritta. A fine 2014, Barbarin incontrò una vittima di padre
Preynat, Alexandre Hezez ma i giudici hanno escluso che il
cardinale abbia tentato di ostacolare la giustizia.
Oggi, durante il processo, si è registrato il momento più
drammatico, con mons. Barbarin seduto in prima fila e uno degli
avvocati delle vittime che ha puntato il dito verso di lui: "lei
è un bugiardo quando dice di aver saputo dei fatti nel 2014".
Poi, rivolto ai giudici, ha rincarato: "quando il cardinal
Barbarin ha l'inverosimile audacia di sostenere che è grazie a
lui che l'azione contro padre Preynat è cominciata, mente
ancora".(ANSA).