(ANSA) - ROMA, 14 MAG - "Non c'era mai stato un simile
attacco a Surabaya. I cristiani indonesiani sono disperati e
terrorizzati, ma io ho detto ai miei fedeli di non avere paura.
È proprio questo quello che vogliono i terroristi, spaventarci".
Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Robertus
Rubiyatmoko, arcivescovo di Semarang, la cui provincia
ecclesiastica comprende la diocesi di Surabaya. Il presule ha
raccontato la reazione della comunità cristiana locale dopo i
drammatici attacchi kamikaze che ieri hanno colpito tre chiese,
una cattolica e due protestanti.
"Purtroppo in Indonesia vediamo sempre più espandersi il
raggio di azione dei fondamentalisti. Isis in special modo ha
numerosi sostenitori su tutto il territorio nazionale e in
particolare nell'isola di Giava, dove si trovano Surabaya e
Semarang. La situazione può anche sembrare calma in alcuni
momenti, ma poi all'improvviso si verificano degli attacchi,
proprio come successo ieri". A causa del pericolo di nuovi
attentati, le Chiese hanno chiesto ai loro fedeli di fare
attenzione se durante le funzioni vedono persone che normalmente
non frequentano quella parrocchia. Inoltre diverse chiese hanno
intenzione di dotarsi di videocamere di sicurezza.
Si registra in questa drammatica situazione la solidarietà
della locale comunità islamica e in genere il miglioramento dei
rapporti interreligiosi. "Ieri, accanto all'arcivescovado,
cristiani, musulmani, induisti e buddisti si sono riuniti per
pregare assieme e lo stesso è successo anche a Giacarta".(ANSA).