(ANSA) - ROMA, 6 NOV - "Chi svolge un'attività in forma
commerciale, ad esempio, di tipo alberghiero, è tenuto, come
tutti, a pagare i tributi. Senza eccezione e senza sconti. Detto
questo, è necessario distinguere la natura e le modalità con cui
le attività sono condotte. Una diversa interpretazione, oltre
che essere sbagliata, comprometterebbe tutta una serie di
servizi, che vanno a favore dell'intera collettività". Così il
segretario generale Cei, mons. Stefano Russo, commenta la
decisione della Corte Ue sull'Ici. "Le attività sociali svolte
dalla Chiesa cattolica trovano anche in questa sentenza -
sottolinea ancora mons. Russo - un adeguato riconoscimento da
parte della Corte di Giustizia Europea. La Corte, infatti,
conferma la legittimità dell'Imu, introdotta nel 2012, che
prevede l'esenzione dell'imposta, quando le attività sono svolte
in modalità non commerciale, quindi senza lucro".