All'indomani dell'uscita di scena di Domenico Giani, di cui ha accolto ieri le dimissioni, papa Francesco ha nominato oggi direttore della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile dello Stato della Città del Vaticano e comandante del Corpo della Gendarmeria l'ing. Gianluca Gauzzi Broccoletti, finora vice direttore e vice comandante. Trovano conferma, così, le indiscrezioni che davano il vice di Giani come il più accreditato a salire al comando del Corpo di sicurezza vaticano.
E' l'ulteriore sviluppo questo, della clamorosa vicenda che è costata il posto a Giani, cioè la pubblicazione sulla stampa della "disposizione di servizio", corredata di foto segnaletiche, con cui venivano sospesi dall'incarico cinque addetti vaticani - quattro laici e un monsignore - interessati dalle indagini in Segreteria di Stato e all'Aif sui operazioni finanziarie condotte negli ultimi anni con fondi dell'Obolo di San Pietro, in particolare l'acquisto per 200 milioni di un immobile di lusso al centro di Londra.
L'avviso firmato da Giani sull'allontanamento temporaneo dei cinque, ad uso interno degli agenti della Gendarmeria e delle Guardie Svizzere, è finito sulle pagine dell'Espresso, un fatto che ha fortemente irritato il Papa, al punto da bollarne la "gravità" come "paragonabile ad un peccato mortale, poiché lesivo della dignità delle persone e del principio della presunzione di innocenza", e da ordinare l'avvio di un'inchiesta interna. Non essendo uscito il responsabile della fuga di documenti - a tutti gli effetti un nuovo caso 'Vatileaks' - a pagare per "responsabilità oggettiva" è stato lo stesso Giani.
La scelta di lasciare "era intrinseca nel mio lavoro: ho sempre detto che sarei stato pronto a sacrificare la mia vita per difendere quella del Papa. E' lo spirito con il quale ho preso questa decisione", dice l'ormai ex capo della Gendarmeria alla Nazione, nelle pagine di Arezzo, sua città d'origine.
"Anche per me quella fuga di notizie è stata vergognosa, ha calpestato la dignità di chi l'ha subita. Capisco fino in fondo il Papa", ribadisce. L'autore? "Sì, lo confesso: speravo parlasse. E credo che l'autore non lo abbia fatto per malafede, forse solo per superficialità". Sulle indiscrezioni secondo cui in cambio del suo gesto avrebbe ricevuto promesse e riconoscimenti, chiarisce: "No, niente. Esco senza niente, questo è chiaro. Ma è così che deve essere, almeno in Vaticano". "Credo di aver accumulato esperienze e professionalità che conto possano tornarmi utili, ma in questo momento non c'è alcuna alternativa, si riparte da zero", aggiunge.
Il successore Gauzzi Broccoletti, 45 anni, di Gubbio (Perugia), laureato in Ingegneria della Sicurezza e Protezione alla Sapienza, sposato e con due figli, è entrato nella Gendarmeria vaticana nel 1995, diventando nel 1999 responsabile della progettazione e sviluppo dell'infrastruttura di tecnologia di networking e di sicurezza della Città del Vaticano e di Cyber Security. Nel 2010 è stato trasferito al Centro Operativo di Sicurezza, fino a diventare vice comandante del Corpo nel 2018.
"Nel corso degli anni ha instaurato un rapporto di fiducia con le varie Segreterie particolari del Santo Padre, le Superiori Autorità del Governatorato e della Segreteria di Stato, dove è stata richiesta competenza e professionalità per indagini a carattere riservato", si legge nella biografia pubblicata dal Bollettino della Sala stampa vaticana. Ha anche accompagnato il Papa in numerosi viaggi apostolici e nelle visite pastorali in Italia e nel mondo.