In merito alla recente nascita ad Abu Dhabi del Comitato superiore per raggiungere gli obiettivi contenuti nel "Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune", firmato lo scorso febbraio negli Emirati Arabi Uniti insieme al Grande Imam di Al Azhar, papa Francesco "ha appreso con gioia la notizia dell'iniziativa" e ha osservato: "Anche se purtroppo sono spesso il male, l'odio, la divisione a fare notizia, c'è un oceano nascosto di bene che cresce e che ci fa sperare nel dialogo, nella conoscenza reciproca, nella possibilità di costruire, insieme ai credenti di altre fedi e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un mondo di fraternità e di pace". Lo riferisce il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
"Il Santo Padre incoraggia il lavoro del Comitato per la diffusione del Documento, ringrazia gli Emirati Arabi Uniti per l'impegno concreto in favore della fratellanza umana e si augura che iniziative simili possano moltiplicarsi nel mondo", aggiunge il portavoce della Santa Sede.
"La creazione di questo Comitato superiore è un atto significativo. Si tratta infatti, come si legge nel comunicato che ne annuncia la nascita, di promuovere gli ideali contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana perché è 'una dichiarazione di comune impegno a unire l'umanità e lavorare per la pace nel mondo al fine di assicurare che le generazioni future possano vivere in un clima di rispetto reciproco e sana convivenza'. Obbiettivo questo veramente nobile!", afferma in un'intervista ai media vaticani il neopresidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, mons. Miguel Ángel Ayuso Guixot, dicendosi "grato al principe ereditario di Abu Dhabi, sua Altezza Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan che ha operato perché si sviluppino iniziative volte a mettere in pratica gli obiettivi del documento di Abu Dhabi", ed anche "a Papa Francesco e al Grande Imam di Al-Azhar perché con le loro parole e la loro testimonianza hanno reso possibile quanto detto dal principe ereditario nella presentazione di questo Comitato superiore".
"Penso che la dichiarazione di Abu Dhabi sia un appello globale alla 'civiltà dell'amore', che si contrappone a chi desidera uno scontro di civiltà! - prosegue mons. Ayuso - Preghiera, dialogo, rispetto e solidarietà sono le uniche armi vincenti contro terrorismo, fondamentalismo e ogni genere di guerra e di violenza. E sono armi che fanno parte degli arsenali spirituali di tutte le religioni. La pace è un bene prezioso, un'aspirazione che abita nel cuore di ogni uomo, credente o non credente, e che dovrebbe ispirare ogni azione umana". E sul possibile "allargamento" dell'iniziativa anche alle altre religioni, il presule ricorda che "la dichiarazione nasce dal dialogo islamo-cristiano nel contesto di una Conferenza globale sulla fratellanza umana. Ed è in questo contesto globale che il messaggio della dichiarazione viene effuso in tutto il mondo quale finestra 'nuova' che si apre nel contesto dello Spirito di Assisi".
Di conseguenza, "al di là del chi, del dove e del quando, questo messaggio universale di fratellanza, di pace e di convivenza comune è inclusivo e condivisibile da tutti i credenti di tutte le religioni, assieme a tutte le persone di buona volontà". "Le religioni monoteiste assieme a tutti gli altri si dovranno adoperare perché quanto siglato da Papa Francesco e dal Grande Imam sia diffuso e vissuto da tutti per il bene dell'umanità. In questo senso, il nuovo Comitato sarà uno strumento prezioso", conclude mons. Ayuso.