(ANSA) - ROMA, 28 GIU - La consegna a continuare "a stare
dalla parte dei deboli, degli esclusi, di chi sperimenta
situazioni di povertà materiale e spirituale" per essere "un
tramite efficace" della carità del Papa, raggiungendo e aiutando
"innumerevoli persone bisognose", è stata affidata dal
segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ai
soci del Circolo San Pietro durante la messa presieduta
mercoledì scorso nella basilica Vaticana, per i 150 anni della
fondazione del Circolo. L'omelia è stata pubblicata
dall'Osservatore romano che ricorda anche la tradizionale
raccolta dell'obolo di San Pietro nelle quattro basiliche
papali, in corso dal 28 al 30 giugno.
Nell'omelia il cardinale Parolin ha citato la preghiera
attribuita da alcuni a Raoul Follereau, apostolo
dei lebbrosi, e da altri a un anonimo fiammingo: "Cristo non ha
mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro.
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli
uomini sui suoi sentieri. Cristo non ha labbra, ha soltanto le
nostre labbra... Cristo non ha mezzi, ha soltanto il
nostro aiuto".
Quindi ha citato don Pino Puglisi, il quale "affermava che
Dio ci ama, ma sempre tramite qualcuno", e santa Teresa di
Calcutta, che pregava così: "Tante volte ti ho chiesto, Signore:
perché non fai niente per quelli che muoiono di fame? per quelli
che sono malati? per quelli che non conoscono l'amore? per
quelli che subiscono ingiustizie? per quelli che sono vittime
della guerra? Io non capivo Signore, e allora tu mi hai
risposto: 'Io ho fatto tanto; io ho fatto tutto quello che
potevo fare: Ho fatto te!". (ANSA).