(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 5 APR - Un gruppo di una
cinquantina di attivisti, politici, giudici, impegnati a livello
internazionale nella difesa dei diritti delle comunità Lgbt, e
provenienti da vari Paesi, ha incontrato questa mattina il
Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, per
chiedere un impegno della Chiesa contro le criminalizzazioni, da
parte di alcuni Paesi, degli omosessuali e dei transgender. "Il
cardinale Parolin è stato molto chiaro: la violenza è
inaccettabile e ha insistito sul rispetto della dignità umana"
hanno riferito gli attivisti in un incontro con la stampa.
Le associazioni presenti, impegnate nella difesa dei diritti
umani, e in particolare di quelli delle comunità Lgbt, hanno
riferito che inizialmente avrebbero dovuto incontrare Papa
Francesco ma "qualche giorno fa ci è stato comunicato che non
poteva"; di qui l'incontro con Parolin. Per gli attivisti del
mondo Lgbt l'auspicio è che oggi "sia stato attivato un
processo, un dialogo con il Vaticano" che potrebbe continuare
nei prossimi tempi.
In particolare sono stati presentati dei casi specifici di
Paesi in cui l'omosessualità è considerata un crimine. Ci sono
situazioni in cui "la Chiesa locale - è stato detto nella
conferenza stampa - non supporta questa battaglia per la difesa
dei diritti". Per questo le associazioni hanno deciso di
rivolgersi direttamente al Vaticano affinché ci sia per tutti un
orientamento univoco della Chiesa su tali questioni. E' stato
citato anche il caso del Belize dove la Chiesa locale aveva
fatto appello contro la decisione delle autorità locali di
decriminalizzare l'omosessualità; appello poi ritirato "grazie
all'intervento di Papa Francesco", hanno detto le organizzazioni
pro-Lgbt.(ANSA).