L'arcivescovo emerito di Washington, Theodore McCarrick, 88 anni, accusato di abusi sessuali sia verso minorenni che maggiorenni, non è più cardinale. Ieri sera, infatti, è giunta a papa Francesco la lettera con cui il card. McCarrick ha presentato la rinuncia da membro del Collegio cardinalizio. Il Papa, ha comunicato oggi la Sala stampa vaticana, "ne ha accettato le dimissioni da cardinale e ha disposto la sua sospensione dall'esercizio di qualsiasi ministero pubblico", insieme "all'obbligo di rimanere in una casa che gli verrà indicata, per una vita di preghiera e di penitenza, fino a quando le accuse che gli vengono rivolte siano chiarite dal regolare processo canonico".
Già il mese scorso il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, su indicazione di papa Bergoglio, aveva già dato istruzioni affinché il card. McCarrick non esercitasse più pubblicamente il suo ministero sacerdotale. La decisione faceva seguito alle conclusioni di una Commissione dell'arcidiocesi di New York, che aveva definito "credibili e fondate" le accuse contro McCarrick riguardo ad abusi da lui compiuti su un adolescente oltre 45 anni fa, quando era un semplice prete a New York. McCarrick aveva accolto la decisione pur dicendosi innocente. Altre accuse nei confronti dell'ex arcivescovo, su cui l'indagine è ancora in corso, riguardano invece presunti comportamenti sessuali inappropriati verso seminaristi adulti.
L'ex arcivescovo di Washington è uno dei prelati in più alto grado mai coinvolti in accuse di abusi sessuali, e la sua estromissione dal cardinalato è un provvedimento che non ha praticamente precedenti. Mentre è in corso in Australia il processo per abusi a carico dell'ex arcivescovo di Sydney e prefetto vaticano per l'Economia (sospeso dal Papa) card. George Pell, si ricordano i casi del cardinale di Vienna Hans Hermann Groer che nell'aprile 1995, per le accuse di pedofilia, fu semplicemente costretto da Giovanni Paolo II a lasciare l'arcidiocesi austriaca e a ritirarsi come abate del monastero di Roggendorf fino al 1998. Lo scozzese cardinale di Edimburgo Keith O'Brien, che rinunciò a partecipare al Conclave del 2013, nel 2015 rinunciò ai diritti e alle prerogative del cardinalato, mantenendone però il titolo, in veste "meramente onorifica".
La piaga-pedofilia, quindi, continua a colpire pesantemente l'immagine della Chiesa, anche in figure di vertice. Nei giorni scorsi, il cardinale di Boston Sean O'Malley, stretto collaboratore del Papa e presidente della Commissione per la Tutela dei minori, si era detto sconvolto dalle notizie su McCarrick. "Queste presunte azioni", aveva spiegato in una nota, "sono moralmente inaccettabili e incompatibili con il ruolo di sacerdote, vescovo o cardinale". "Questi e altri casi richiedono più che delle scuse", aveva rilevato il porporato, e fanno notare che "quando vengono mosse accuse contro un vescovo o un cardinale, esiste ancora una grande lacuna nelle politiche della Chiesa sulla condotta e l'abuso sessuale". La Chiesa negli Usa ha adottato una linea di "tolleranza zero" per quanto riguarda l'abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti, ma servono "procedure più chiare per i casi che coinvolgono vescovi".