Centoventi bambini dei campi profughi del nordovest della Siria sono confluiti a Idlib per gareggiare alle loro personali olimpiadi, in una occasione per dimenticare il conflitto le loro drammatiche condizioni di vita. IDLIB - Lo spirito olimpico è riuscito a rasserenare per un po' i bambini dei campi profughi nel nordovest della Siria devastata dalla guerra che hanno partecipato alle loro personali Olimpiadi. In 120 sono confluiti sabato a Idlib, l'ultimo grande bastione ribelle siriano, da 12 diversi campi profughi e, ognuno con i propri colori, hanno gareggiato, chi lanciando un giavellotto, chi saltando ostacoli o correndo tra le file di tende per vincere l'oro, l'argento o il bronzo. "Ci siamo divertiti così tanto" racconta all'Afp Walid Mohammed al-Hassan, 12 anni, felice di aver rappresentato il suo campo nel salto in lungo piazzandosi al secondo posto, mentre tre compagni di squadra gli si stringono intorno abbracciandolo, in una uniforme improvvisata con una fascia bianca e un gilet blu. Per l'occasione anche il campo profughi di Idlib ha cambiato volto: nella terra rossa sono stati incisi un campo da calcio e una pista da corsa. Sfide per i ragazzi tra 8 e 14 anni