Gianmarco Tamberi ha conquistato la qualificazione per la finale olimpica del salto in alto. Dopo un errore a 2.28, l'azzurro è riuscito a superare la misura, che gli consentirà di gareggiare per una medaglia nella finale in programma domenica 1 agosto.
Fa' il salto giusto. Gianmarco Tamberi ha preso una rincorsa lunga cinque anni, dalla sfortuna cosmica fino ai Giochi, e ora deve solo trovare la scintilla che accenda per lui "una domenica magica: e vedrete, magica lo sarà di sicuro". Sulla pista dello stadio olimpico di Tokyo senza pubblico è entrato da protagonista, lui che a Rio era spettatore triste, con un legamento della caviglia rotto e un ruolo di favorito nel cestino. "L'inferno che ho passato lo conoscono tutti: ora sono qui e me la voglio godere, devo solo trovare il salto giusto", dice il ventinovenne saltatore di Civitanova dopo essersi guadagnato l'accesso alla sua prima finale a cinque cerchi con un 2.28. Entrano in 13, i giudici di gara hanno deciso che bastava così per tutti quelli che avevano raggiunto la stessa misura, modesta. L'afa terribile e un po' di pioggia hanno reso difficili i salti di tutti gli avversari, dicono i tecnici azzurri, ma Tamberi guarda ai suoi. "Mamma mia che schifo", ha esclamato l'azzurro anche all'ultima asticella superata, con meno sofferenza della sequenza nella quale è andato liscio ma trovando difficoltà nella rincorsa e negli appoggi. "Ho passato un'estate terribile, con salti da 2.20: eppure in allenamento e anche riscaldamento oggi andavo bene. Ma poi in gara non trovavo l'appoggio migliore. Rivedro' i video - dice in vista della finale di domenica, alle 12.10 italiane - Ho ripercorso tutti i miei passi per capire dove fosse l'errore, ma alla fine l'importante oggi era raggiungere questa finale: ho dovuto ricominciare da capo nel 2016..., nuotare, saltare 1.60, allenarmi, alzare l'asticella". Ora, qualsiasi altezza sia, è fissata li', in cima al mondo.