Ricerca: Italia e Slovenia insieme nella biomedicina

(ANSA) - TRIESTE, 26 SET - Promuovere l'innovazione nel campo della biomedicina, attività di divulgazione e trasferimento dei risultati della ricerca all'industria. Per la prima volta, le competenze transfrontaliere in biomedicina e bio-informatica saranno unite per migliorare diagnosi e terapia di diverse patologie come infarto del miocardio, ferite difficili e malattie neuro-infiammatorie, realizzazione di kit e saggi pronti all'uso da mettere a disposizione delle aziende biomedicali per creare nuovi prodotti biofarmaceutici. Sono gli obiettivi principali del progetto Interreg Italia-Slovenija "TRAIN" che può contare su un finanziamento di oltre un milione di euro e coinvolge 6 istituti partner di Italia e Slovenia.

Beneficiari del progetto saranno i professionisti del settore clinico, gli studenti e i ricercatori, i pazienti e i sistemi sanitari, e le PMI. Le realtà voincolte sono International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste, capo-progetto, e Istituto Jožef Stefan, Parco tecnologico di Lubiana, Experteam, BioValley Investments, Scuola post-universitaria dell'Istituto Jožef Stefan. Ad affiancare queste realtà ci sono due partner associati: Direzione centrale salute della Regione Fvg e Istituto nazionale per la salute pubblica della Slovenia.

Il progetto è stato presentato oggi nella sede Icgeb ed è stato finanziato nell'ambito del Programma Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020.

L'approccio "transfrontaliero è fondamentale perché solo con l'unione di competenze complementari presenti nell'area programma è possibile ottenere un maggiore impatto scientifico, economico e sociale", hanno sottolineato la Coordinatrice scientifica del progetto per l'ICGEB Serena Zacchigna e Saso Dzeroski dell'Istituto Josef Stefan.

L'iniziativa rientra, inoltre, nella "sfida comune alla Strategia Europa 2020 per la Crescita Intelligente e nelle strategie di Smart Specialization".