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Ue: sindacato CSIR, Croazia entri finalmente in Schengen

Attenzione su condizione lavoratori frontalieri

11 dicembre, 13:31
(ANSA) - TRIESTE - Il C.S.IR. - Consiglio Sindacale Interregionale Italo-Croato Alto Adriatico - si è appellato al Consiglio europeo perché dia quanto prima l'approvazione all' ingresso della Repubblica di Croazia nello Spazio Schengen. Il recente via libera dato in tal senso alla Croazia lo scorso 22 ottobre dalla Commissione europea non deve cadere nel vuoto, rischiando di mantenere l'ultimo paese in ordine di tempo ad aver aderito all'Unione europea in un limbo indefinito. E' stato sottolineato nel corso di un convegno.

Il C.S.IR. non entra nelle "vicissitudini confinarie ancora irrisolte tra le due ex-repubbliche jugoslave di Slovenia e di Croazia, né tantomeno intende sottovalutare i problemi connessi alle difficoltà di controllare il confine con la Bosnia- Erzegovina - che diverrebbe la frontiera esterna dello Spazio Schengen - attualmente interessata dalla cosiddetta 'rotta balcanica', lungo la quale si sono verificati intollerabili episodi di violazione dei diritti umani fondamentali dei richiedenti asilo provenienti dall'area asiatica. Nondimeno, il C.S.IR., storicamente sempre impegnato per promuovere e difendere la libera circolazione dei lavoratori, pone l'attenzione sull'elevato prezzo che tutti cittadini croati stanno pagando, in uscita dal loro paese verso gli altri stati dell'Unione europea, e gli altri cittadini dell'Unione subiscono, in ingresso in Croazia, a causa del persistere dei controlli di identificazione alla frontiera".

Inoltre, il C.S.IR. richiama l'attenzione sulla condizione dei lavoratori frontalieri che si muovono nell'area confinaria a cavallo di Italia, Slovenia e Croazia, i quali - già penalizzati da un quadro giuridico non sufficientemente regolamentato e per questo motivo discriminatorio, che non incoraggia l'emersione dei loro rapporti di lavoro dal sommerso - hanno invece bisogno che a livello nazionale e sovranazionale vengano assunte tutte le decisioni necessarie, finalizzate a rendere pienamente esigibili i diritti connessi alla loro condizione di persone impiegate in un paese e residenti in un altro, cui ritornano quotidianamente o settimanalmente. Tra questi vi è certamente quello di poter raggiungere i propri luoghi di lavoro in tempi quanto più celeri possibile. Per il sindacato è "indispensabile che i cittadini croati non restino ulteriormente sospesi in un'attesa che sarebbe difficile da spiegare e accettare".

(ANSA).

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