Scontro sulla Macedonia, trema il governo Tsipras
Si dimette ministro Difesa, alleato nazionalista. Rischio crisi
14 gennaio, 16:01Con le dimissioni del ministro della Difesa, Tsipras ora avrà bisogno del sostegno dell'opposizione per poter ottenere la ratifica sul nome della Macedonia e quindi far concludere l'iter. In una conferenza stampa infatti Kammenos ha ribadito che lui e il suo partito voteranno contro la fiducia e diranno no all'accordo sul nome della Macedonia. "La questione macedone non mi permette più di non sacrificare il mio incarico", ha dichiarato Kammenos, annunciando il "ritiro dal governo" dei membri del suo partito subito dopo l'incontro con il premier. Lo stesso Kammenos si è detto certo dell'appoggio di altri due deputati, tra cui il vice ministro alla Difesa, Maria Kollia-Tsaroucha, che ha pure annunciato le dimissioni. Altri due deputati di Anel hanno sempre detto che voteranno a favore dell'accordo sul nome della Macedonia mentre i restanti due, il ministro del Turismo Elena Kountoura e il viceministro dell'Agricoltura, Vassilis Kokkalis, entrambi in missione all'estero, non si sono ancora pronunciati. Venerdì il Parlamento di Skopje ha posto il 'sì' agli emendamenti costituzionali previsti dall'accordo sul nome firmato con la Grecia a giugno scorso: la Macedonia si chiamerà d'ora in poi 'Macedonia del nord', condizione posta da Atene per togliere il blocco che durante la disputa bilaterale protrattasi per 27 anni aveva chiuso la strada all'integrazione del Paese ex jugoslavo in Ue e Nato. Per l'entrata in vigore ufficiale dell'accordo sul nome serve ora solo la ratifica del Parlamento greco, ma con le dimissioni di Kammenos tutto diventa più difficile.(ANSA).