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Macedonia: referendum su nome, premier per il si'

Leader opposizione, voto secondo coscienza. Ultimi appelli

25 settembre, 12:06
(ANSA) - SKOPJE, 25 SET - In Macedonia governo e opposizione lanciano gli ultimi appelli agli elettori in vista del cruciale referendum di domenica prossima, nel quale i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sull'accordo con la Grecia per il nuovo nome del Paese (Macedonia del nord), la cui approvazione e' stata posta dalla comunita' internazionale come condizione per l'integrazione di Skopje in Ue e Nato. Il premier socialdemocratico Zoran Zaev, grande sostenitore di tale accordo che ha posto fine a una disputa con Atene lunga 27 anni, ha ribadito il suo invito a votare si', dicendosi fiducioso sulla saggezza della popolazione. "I cittadini prenderanno una decisione saggia poiche' amano il loro Paese e daranno prova di senso di responsabilita' per i loro figli.

Tutti sanno che abbiamo raggiunto un accordo di compromesso che fa uscire il nostro Paese da un lungo periodo di stallo", ha detto Zaev parlando ieri sera a Negorino (sudest). "Mettiamo fine all'isolamento, e' tempo ormai che ci integriamo e diveniamo cittadini dell'Unione europea", ha aggiunto il premier citato dai media locali. Con l'accordo firmato a giugno la Grecia si e' impegnata a togliere il veto sul cammino di Skopje verso Ue e nato. Il leader dell'opposizione conservatrice Hristijan Mickoski dal canto suo, pur ribadendo la contrarieta' all'accordo con la Grecia, ha lasciato liberta' di scelta invitando a votare secondo coscienza. Mickoski, che e' leader del partito Vmro-Dpmne, non ha detto tuttavia come lui stesso votera' domenica. "Il referendum si terra' tra pochi giorni, il 30 settembre, e in quella occasione verrete informati sulla mia posizione", ha detto alla tv privata Telma. Ieri il presidente macedone, il conservatore Gjorgje Ivanov, contrario anch'egli all'accordo sul nome, aveva detto che non intende recarsi a votare nel referdendum di domenica. I conservatori sono favorevoli a Ue e Nato ma non accettano l'intesa con Atene ritenuta dannosa per gli interessi nazionali macedoni.(ANSA).

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