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Fabrizi, bene Serbia verso Ue ma servono altri sforzi

Capo delegazione a Belgrado, nodi cruciali stato diritto e media

19 luglio, 13:52
(ANSA) - BELGRADO - La Serbia e' sulla buona strada verso l'integrazione nell'Unione europea, il processo di riforme fa registrare dei progressi, ma servono ulteriori passi avanti, in modo particolare nei settori dello stato di diritto e della liberta' dei media. Lo ha detto in una intervista alle agenzie Ansa e Nova il capo della delegazione Ue a Belgrado, l'italiano Sem Fabrizi.

A un anno dal suo insediamento nell'incarico, Fabrizi ha fatto un bilancio sostanzialmente positivo del cammino europeo della Serbia, che ha aperto finora con Bruxelles 14 capitoli negoziali sul totale di 35. "Sono qui da un anno e vedo due elementi principali che vanno in parallelo. Da un lato il lavoro della Serbia per avanzare verso la Ue attraverso riforme e iniziative. Dall'altro una forte azione dell'Unione per creare condizioni favorevoli e incoraggiare tale cammino" anche attraverso donazioni e sostegno finanziario, ha detto il rappresentante Ue, che ha sottolineato come l'azione facilitatrice dell'Unione europea riguardi non solo la Serbia ma anche tutti gli altri Paesi della regione balcanica che aspirano a integrarsi nell'Unione.

La politica di allargamento ai Balcani occidentali infatti - ha osservato Fabrizi - nonostante un certo rallentamento dovuto a tutta una serie di crisi che hanno interessato l'Europa (economia e finanze, migranti, terrorismo), resta tra le priorita' della Ue. A questo riguardo il diplomatico italiano si e' riferito all'intenso lavoro effettuato negli ultimi mesi sotto la presidenza bulgara dell'Unione, culminato con il vertice di Sofia lo scorso maggio, e alle visite effettuate nella regione da tutti i principali rappresentanti delle istituzioni comunitarie - il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini. E anche dal recente summit di Londra svoltosi nell'ambito del cosiddetto 'Processo di Berlino' sono venuti ulteriori stimoli e iniziative a sostegno dell'integrazione europea dei Balcani occidentali, sopratutto in fatto di energia, trasporti, interconnettivita', investimenti. La Serbia, ha detto Fabrizi, deve fare di piu' nei campi dello stato di diritto (i capitoli negoziali 23 e 24 su giustizia, liberta', diritti, sicurezza) e della liberta' di espressione, che sono autentici pilastri sui quali si fonda l'Unione europea. "Ci sono progressi ma servono altri passi avanti, a cominciare dalla fine delle influenze politiche sulla magistratura", mentre per i media serve fare piena chiarezza riguardo a "trasparenza, fonti di finanziamento, proprietà". "Il governo serbo si e' impegnato a lavorare, e noi siamo disposti a dare il nostro contributo".

Sulla questione del Kosovo, per il quale oggi a Bruxelles si e' tenuta una nuova sessione del dialogo tra Belgrado e Pristina facilitato dalla Ue, Fabrizi si e' mostrato fiducioso, affermando che "il dialogo ha gia' prodotto risultati e accordi che hanno migliorato i rapporti tra le parti. Da un anno il negoziato si e' intensificato, e si vede che c'e' la volonta' di arrivare a un accordo legalmente vincolante. Il nostro ruolo e' di facilitare l'intesa, il cui contenuto tuttavia dovra' essere definito dalle due parti impegnate nei colloqui". (ANSA).

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