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Morto Shimon Peres, una vita per la pace

Nacque in Polonia. Dal kibbutz agli accordi di Oslo

28 settembre, 16:45

(ANSA) - TEL AVIV - Shimon Peres - scomparso oggi a 93 anni per le conseguenze di un ictus che lo aveva colpito due settimane fa - è stato l'uomo politico a lungo più avversato di Israele e solo in vecchiaia ha toccato record di popolarità.

Tutto iniziò nell'azienda agricola laburista di Ben Shemen, dove Shimon Perski (questo il nome che nel 1923 aveva ricevuto nella natia Polonia) cominciò a farsi le ossa. Il giovane era sveglio, e fu presto notato dagli emissari di David Ben Gurion, il futuro fondatore dello Stato. Mentre i suoi coetanei versavano il sangue nella guerra di indipendenza (1948-49), era impegnato all'estero ad acquistare le armi per loro. Un incarico importante a livello nazionale, ma la macchia di "imboscato" gli restò addosso per mezzo secolo.

A 30 anni, Peres era direttore generale del ministero della Difesa, seguì la guerra nel Sinai del 1956, condotta da Tzahal assieme con inglesi e francesi, e gettò allora le basi per la costruzione della centrale atomica di Dimona (Neghev). Da 'falco' laburista seguì Ben Gurion: prima all'opposizione e poi, nel 1967, nel governo di unità nazionale. Solo nel 1984 Peres avrebbe strappato la nomina di premier: ma a metà, in rotazione col conservatore Yitzhak Shamir (Likud).

In quegli anni il 'falco' laburista stava infatti trasformandosi in 'colomba'. Nel 1992 Rabin riuscì a riportare i laburisti al potere e dietro le quinte Peres manovrò sapientemente per dar vita agli accordi di Oslo: la gloria andò però al suo rivale di partito, con cui spartì il premio Nobel per la pace.

Nel novembre 1995 Peres e Rabin erano assieme ad una manifestazione per la pace a Tel Aviv. Dietro le quinte, c'era in agguato un terrorista ebreo: questi lasciò che Peres passasse indisturbato e poi abbatté a pistolettate Rabin. Nelle politiche del 1996 la vittoria di Peres era data per scontata: invece sul filo di lana prevalse il debuttante Benyamin Netanyahu (Likud).

Anche la carica di capo dello Stato fu difficile da raggiungere. Solo nel 2007, Peres divenne presidente e riconosciuto come icona di Israele nel mondo. La 'coabitazione' con il premier Netanyahu è stata per lui spesso motivo di cruccio, alla luce delle profonde divergenze. Ma in Israele era ormai diventato un punto di riferimento obbligato. "Voglio - disse in una delle ultime interviste - che il nostro Paese si basi sì su radici storiche molto profonde, ma anche che sia proiettato verso il futuro, verso i successi della scienza".

(ANSA).

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