(ANSA) - TRIESTE - I ministri del Commercio e
dell'Agricoltura di Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro e
Macedonia hanno invitato il governo croato a rimuovere quelle
che considerano norme discriminatorie, contenute nel regolamento
sui controlli di ispezione e sulla conformità di frutta e
verdura.
Nella riunione tenutasi in Bosnia, i ministri hanno chiesto a
Zagabria di rispettare i contratti precedentemente sottoscritti
in merito al commercio bilaterale con i diversi paesi. Il
regolamento nel mirino, reso operativo da poco, ha introdotto
infatti un trattamento differente per i prodotti importati
rispetto a quelli croati. Le nuove norme hanno aumentato i costi
delle ispezioni, portandoli da 12 a 270 euro per ciascuna di
esse. La tariffa viene inoltre pagata per ogni diverso tipo di
frutta o verdura e non sul singolo carico trasportato. I
ministri dei quattro paesi hanno domandato un'armonizzazione del
prezzo delle ispezioni a quelli europei e si sono inoltre
rivolti alla Commissione europea affinché si impegni nella
soluzione del problema.
"Riteniamo che gli interessi economici dei produttori
bosniaci, serbi, montenegrini e macedoni siano in pericolo", ha
affermato il ministro bosniaco per il Commercio estero, Mirko
Sarovic. Il portavoce dei quattro paesi ha aggiunto di aver
avuto una conversazione telefonica con il ministro
dell'Agricoltura croato, Tomislav Tolusic, che ha espresso la
volontà di risolvere i problemi emersi dopo l'introduzione del
regolamento.
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