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Riparte export verso Russia (+27%) Bielorussia +48%

In primi 3 mesi made in Italy verso area Euroasiatica a +11%

22 giugno, 19:37
(ANSA) - ROMA - Crescono le esportazioni italiane verso la Bielorussia. Nel primo trimestre del 2017, infatti, le vendite made in Italy hanno raggiunto quota 70,4 milioni di euro rispetto ai circa 47,6 dell'anno precedente. E' quanto emerso a Roma nel corso del quinto Seminario eurasiatico, organizzato dall'Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress, Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Banca Intesa Russia e lo Studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners. A segnare un segno più non sono soltanto le vendite verso la Bielorussia ma, secondo i dati Istat elaborati da Conoscere Eurasia, a crescere è stato l'asse tra Italia e l'intera Unione economica euroasiatica (Uee). Nei primi tre mesi di quest'anno, l'interscambio con i 5 Stati dell'Uee (Russia, Kazakistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan) ha sfiorato complessivamente i 5,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. Tra gennaio e marzo, l'export italiano verso l'Uee ha raggiunto complessivamente quasi 2 miliardi di euro fra beni e servizi, crescendo dell'11%. Nel dettaglio, è la Russia il mercato leader di riferimento per le aziende italiane con quasi 1,8 miliardi di euro raggiunti nei primi 3 mesi dell'anno (+26,8%). A spingere la crescita è il manifatturiero che incassa un +27%, portandosi a oltre 1,7 miliardi; al primo posto in termini di valore, i macchinari (+55%) e il tessile (+17%).

Oltre alla Bielorussia - che ha visto il suo interscambio con l'Italia crescere del 24%, passando dai circa 70,4 milioni di euro dei primi tre mesi del 2016 agli oltre 87, 6 del primo trimestre di quest'anno - a registrare un buon andamento sono poi le vendite di prodotti italiani verso l'Armenia (+12%) e il Kirghizistan (18%): ''mercati ancora modesti ma dal forte potenziale di sviluppo'', sostiene Conoscere Eurasia. In retromarcia, invece, l'export tricolore verso Astana che perde il 60%. Tra i settori maggiormente colpiti dalle mancate vendite quello dei macchinari (-55%), dei metalli (-86%), degli articoli in gomma e materie plastiche (-35%).

Malgrado i risultati incoraggianti, commenta Pier Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, ''l'Unione Europea non ha ancora manifestato il riconoscimento di questo importante protagonista dell'economia''. Mentre l'Unione economica eurasiatica stringe accordi commerciali e sigla trattati con diversi Paesi, ricorda, dalla Cina all'India, dal Vietnam a Israele e Iran, l'Europa stenta a riconoscere all'Uee il ruolo di attore imprescindibile del mercato globale. L'auspicio, conclude, è quello che possa esserci ''un'accelerazione delle decisioni a beneficio del business e delle aziende anche italiane''. (ANSA).

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