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Polonia: Forum Krynica, cooperazione elemento fondamentale

29/a edizione Davos dell'Est, 5.500 ospiti e 200 tavole rotonde

26 settembre, 18:57
(di Adam Hanzelewicz) (ANSA) - ROMA, 26 SET - La cooperazione internazionale, nonostante gli interrogativi che ancora oggi arrivano dalla Brexit, sarà l'elemento fondamentale per garantire all'Europa un futuro radioso, anche se i ritardi nei confronti di Usa e Cina in alcuni settori come il digitale e l'intelligenza artificiale sembrano davvero difficili da colmare senza adeguate riforme all'interno dell'Unione Europea. È uno degli argomenti emersi in alcune delle tavole rotonde durante il 29/o Forum Economico di Krynica Zdròj (Polonia), la cosiddetta Davos dell'Est Europa, che ha visto la partecipazione di oltre 5.500 persone tra politici, esperti di economia e manager provenienti da oltre 60 paesi.

Nell'edizione di quest'anno, cui hanno preso parte numerosi esponenti del governo polacco in vista delle prossime elezioni politiche del 13 ottobre, il tema di discussione era 'L'Europa di domani. Forte, cioè quale?' e si poneva l'obiettivo di rispondere non solo all'interrogativo su come il Vecchio Continente se la caverà nel prossimo decennio, ma anche di indicare la strategia che dovrebbero seguire i governi europei all'interno del sistema politico ed economico globale.

Pur nella consapevolezza della incertezza legata alla Brexit e alle sue probabili conseguenze, c'è pluralità di vedute su cosa fare affinché l'Europa non rimanga indietro e non perda la sua importanza. Secondo il il Ministro dell'Economia maltese Christian Cardona, l'Ue deve essere vicina alle necessità del cittadino europeo e a sostenere i paesi che sono in difficoltà, mentre per la parlamentare svedese, e vicepresidente di OSCE Pa, Margareta Cederfelt, è fondamentale la collaborazione. "I Paesi che collaborano - ha spiegato nella sessione plenaria di apertura del Forum - non si fanno la guerra: io credo nell'Europa della pace e della collaborazione tra i popoli. La sicurezza è una delle nostre priorità e dobbiamo fare attenzione ai pericoli che possono arrivare dalla federazione russa". Per la presidente della Republika Srpska, Zeljka Cvijanovic, tutto passa per l'allargamento dell'Ue a nuovi stati perché crede che questa sia la chiave per un ulteriore sviluppo, che ha anche contribuito alla creazione di un continente più forte di quanto "non fosse 50, 30 o 20 anni fa". Secondo il direttore del Fondo polacco di sviluppo (Pfr), Pawel Borys, l'ultimo decennio è stato abbastanza negativo in Europa con una crescita bassa e un forte indebitamento pubblico: se si confronta l'incremento del Pil, quello medio europeo si attesta intorno al 10%, mentre quello polacco arriva al 40% e il cinese al 100%. Per Borys l'integrazione dell'euro non è conclusa e per realizzarla occorre un accordo europeo a livello fiscale, ma molti paesi non sono pronti a farlo. "Bisogna cominciare dai temi sui quali abbiamo molta condivisione - sostiene - per ampliare la cooperazione, tralasciando i problemi dove non c'è molto accordo tra i diversi paesi".

Unanimità di vedute invece sulla necessità da parte dell'Ue di più finanziamenti e cooperazione per l'innovazione, sia nei campi della intelligenza artificiale, sia della cybersecurity, soprattutto per non rimanere troppo indietro rispetto a Cina e Usa, oltre ai colossi della tecnologia che macinano decine di migliaia di dollari di fatturato ogni anno. ""L'intelligenza artificiale - ha spiegato il direttore di Fasi.biz, Andrea Gallo - ha un fabbisogno di molti più finanziamenti se vogliamo competere con il resto del mondo a livello europeo: i 2,5 miliardi di euro stanziati per la prossima programmazione finanziaria 2021-2027 all'interno di 'Digital Europe' sono pochi considerando che vanno divisi tra 27 paesi in sette anni e che i giganti delle tecnologie (Apple, Amazon, Facebook, Alphabet e Microsoft) hanno fatturato nel 2018 ben 139 miliardi di dollari". Tra le nuove tecnologie si è parlato di Blockchain, anche se siamo ancora in una fase in cui formazione e informazione sono fondamentali. "Siamo di fronte - ha sottolineato il presidente dell'associazione Italia4Blockchain, Pietro Azzara - ad una rivoluzione dal punto di vista dell'economia: potremmo creare mercati secondari nuovi che in questo momento non esistono".

Il Forum ha anche avuto il suo momento celebrativo con la premiazione de 'L'uomo dell'anno 2018': quest'anno è stato scelto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. "Nel 2018 - ha spiegato il premier ritirando il premio - la Polonia ha mostrato un artiglio di leone, lo dobbiamo agli imprenditori che prendono il toro per le corna, che si assumono il rischio. È anche una ricompensa per loro".

A proposito di crescita, secondo il rapporto Sgh presentato al Forum, la Polonia in termini di Pil pro capite ha completamente colmato il divario di sviluppo rispetto alla Grecia nel 2015 ed entro la fine del 2019 è probabile che superi il Portogallo. I polacchi però guardano con preoccupazione la nuova programmazione dei fondi 2021-2027 dalla quale avranno meno fondi e non nascondono i timori per una possibile sospensione dell'erogazione degli stessi in considerazione della recente pronuncia della Corte di Giustizia Ue in merito alla riforma previdenziale con la quale il Governo polacco avrebbe tentato di restringere il principio di "inamovibilità dei giudici intrinsecamente connesso alla loro indipendenza". (ANSA).

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