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Volontario ad Auschwitz, ricordo a Roma a 70 anni da morte

Incontro sull'eroe polacco Pilecki con lo storico Patricelli

26 marzo, 20:13
(ANSA) - ROMA, 26 MAR - A settanta anni dalla morte viene ricordata a Roma la figura dell'eroe polacco e della Resistenza europea Witold Pilecki (1901-1948), il capitano di cavalleria che si fece rinchiudere ad Auschwitz per testimoniare al mondo gli orrori del campo di sterminio nazista e che nel nome della libertà combatté anche il totalitarismo stalinista. Pilecki è il protagonista dell'incontro promosso dall'Istituto polacco di cultura mercoledì 28 marzo alle 18 a Palazzo Blumenstihl in via Vittoria Colonna 1.

La vita incredibile, avventurosa e tragica di uno degli uomini in assoluto più coraggiosi e meno conosciuti della seconda guerra mondiale sarà sintetizzata dallo storico abruzzese Marco Patricelli, che per la prima volta dalla desecretazione dei documenti custoditi negli archivi dei servizi segreti comunisti polacchi ha raccontato in Europa la vicenda di Pilecki in un libro "Il volontario" (Laterza), tradotto in più lingue.

Il capitano di cavalleria nel novembre del 1940 riuscì a far filtrare all'esterno di Auschwitz, fino a Londra sede del Governo polacco in esilio, il primo rapporto in assoluto sul sistema concentrazionario nazista. Era marzo 1941 e il racconto delle atrocità, per quanto totalmente veritiero e dettagliato, venne ritenuto dagli inglesi esagerato. Ne seguiranno altri, compreso quello sull'avvio della Shoah, con la pressante richiesta agli Alleati di bombardare i treni e la "fabbrica della morte". Evaso avventurosamente, Pilecki combatterà nella rivolta di Varsavia del 1944 e sarà imprigionato dai tedeschi in un lager per ufficiali fino alla fine della guerra. Nel 1945 Pilecki scriverà in Italia un rapporto dettagliato sulla sua esperienza ad Auschwitz, anch'esso secretato. Tornerà in Polonia, dove aveva lasciato la moglie e due figli, per costituire con lo stesso sistema adoperato ad Auschwitz una rete di resistenza per preservare il suo Paese dalla completa stalinizzazione. Scoperto dalle autorità comuniste, arrestato, torturato e condannato a morte in un processo farsa, sarà giustiziato con un colpo alla nuca il 25 maggio 1948.

La storia di Pilecki verrà cancellata fino alla caduta del muro di Berlino, nel 1989. Quindi la riabilitazione e una lenta presa di coscienza sull'uomo che combatté ambedue i totalitarismi del Novecento, grazie anche a uno storico italiano. La serata promossa dall'Istituto polacco di cultura, dopo la relazione di Marco Patricelli, prevede la proiezione del docufilm "Pilecki" (2017) di Miroslaw Krzyszkowski. (ANSA).

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