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Migranti: regista Stasik, in Polonia metodi stalinisti

Reporter Surmiak-Domanska, sono il nuovo nemico immaginario

10 novembre, 18:54
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - "Quello che si inventano non si può immaginare, neanche durante il comunismo succedeva, ora è peggio: hanno preso esempio dai metodi stalinisti, denigrano le persone. Kaczynski ha detto dei migranti che 'sono sporchi e portano le pulci'". A riferirlo è il regista polacco Piotr Stasik, autore del documentario 'Opera about Poland', recente vincitore della sezione 'Beetween the Seas' al 21/o festival internazionale di Jihlava (Repubblica Ceca).

"Secondo me - aggiunge - se si accorgono che stanno per perdere il controllo si arriverà al regime, faranno di tutto per non perdere il potere. Tireranno fuori tutto, troveranno 'nuovi ebrei' come capro espiatorio, ovviamente non parlo degli ebrei, forse potranno essere gli omosessuali o qualcun altro. E tra l'altro non si capisce bene che tipo di ruolo hanno in tutto questo i servizi segreti russi: i legami dell'attuale ministro della difesa Antoni Macierewicz in tal senso sono spaventosi".

Per la reporter Katarzyna Surmiak-Domanska, intervenuta a Jihlava per un workshop sull'ispirazione, "i migranti sono il nuovo nemico immaginario, un po' come lo erano gli ebrei alla fine degli anni '60; i migranti che in Polonia non ci sono, ma sono così reali come lo erano una volta gli ebrei. È il capro espiatorio di questo periodo: forse è meglio che abbiamo trovato un nemico che è assente, così non potrà scorrere il sangue, non c'è nessuno da uccidere".

Secondo la giornalista, che recentemente ha pubblicato il libro 'Ku Klux Klan. Qui regna l'amore', in Polonia c'è un "inquietante culto della guerra e del militarismo". "Per esempio - spiega - nel contesto della crisi della mascolinità, ovvero la guerra è utile perché il maschio dimostri alla donna che è in grado di difenderla. Il vero uomo deve essere un soldato, si dice, e come si fa a fare il soldato se non c'è la guerra? In realtà quello che unisce trasversalmente destra e sinistra in Polonia è la misoginia, la paura di perdere il controllo sulle donne".

"Il nazionalismo - sostiene - è una bugia, non c'è amore verso tutta la nazione: cosa c'è dietro? Secondo me la paura di perdere la supremazia, una posizione privilegiata, in Polonia in particolare la paura di abbattere il patriarcato e il potere della Chiesa. Perciò Kaczynski sponsorizza la Chiesa, perché così quest'ultima gli sistema l'elettorato, perché ci sono ancora molte persone che si fidano della Chiesa. In realtà quello che dà il sostegno al governo attuale è il più stretto populismo dettato dal programma 500+, ovvero la distribuzione di denaro ai meno abbienti". (ANSA).

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