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Studio,nel Med nessuno'scontro civiltà,ma scontro ignoranze'

Fond. Lindh, visioni sterotipate. Nasce Osservatorio su media

15 maggio, 18:51

(ANSAmed) - ROMA - Uniti nel bene e anche nel male: nessuno ''scontro tra civiltà'', ma piuttosto uno ''scontro tra ignoranze'' basato su visioni stereotipate e una cattiva narrazione da parte di alcuni media e una certa parte della politica. I cittadini del Mediterraneo si vedono così: uniti da una storia e un patrimonio comuni, ma anche da una serie di problematiche, ossia, migrazioni, instabilità e conflitti. Lo rileva una recente inchiesta elaborata dalla Fondazione Anna Lindh sulle tendenze interculturali della regione euro-mediterranea in cui vengono analizzati alcuni aspetti di vita considerati essenziali dai cittadini di otto Paesi dell'Ue (Austria, Croazia, Finlandia, Francia, Italia, Polonia, Portogallo e Paesi Bassi) e cinque della sponda Sud e Est del Mediterraneo (Algeria, Israele, Giordania, Palestina e Tunisia).

Lo studio, realizzato dall'istituto Ipsos-Mori nel secondo semestre del 2016, coinvolge più di 13 mila intervistati, chiedendo loro di riflettere su attese, preoccupazioni e valori che condividono. Secondo il sondaggio, il 60% degli intervistati si sente aperta ai matrimoni misti e all'integrazione sul posto di lavoro. A dividerli è la fiducia nei media. Se per il 40% degli intervistati negli otto Paesi Ue la fonte di informazione più affidabile rimane la carta stampata, per quelli della sponda Sud e Est del Mediterraneo, solo il 15% degli interpellati ritiene che la stampa scritta sia una fonte d'informazione affidabile. Nel complesso, il 37% delle persone intervista di età compresa tra i 15 e i 29 anni considera che i media online e i social network siano fonti credibili. In molti, 8 persone su 10 intervistate, ritengono che i programmi dedicati ai più giovani che favoriscono le iniziative di dialogo sarebbero da ''molto'' a ''relativamente efficaci'' per prevenire e gestire i conflitti e la radicalizzazione. Infine, il 92% degli intervistati dei Paesi europei coinvolti nella ricerca (ossia 9 su 10) e l'88% dei cittadini dei Paesi della sponda Sud e Est, ritengono ci sia la possibilità di cooperare nel settore dell'imprenditoria, dell'innovazione e l'impiego dei giovani. Secondo Silvio Gonzato, direttore della Comunicazione strategica della Fondazione Anna Lindh, ''i media sono per la Fondazione un settore credibile e l'idea di un Osservatorio sui media è la risposta giusta con cui intendiamo dare il nostro contributo. Il compito del nuovo organismo, spiega, sarà quello di esaminare i media che si occupano di questioni legate alle relazioni interculturali fornendo informazioni sia a giornalisti che alle testate sul tema. (ANSAmed).

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