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Italia-Slovenia, impresa sociale e innovazione

V Business Forum di Lubiana

13 febbraio, 21:37
(ANSA) LUBIANA, 13 FEB - L'Italia è un paese all'avanguardia per quanto riguarda il terzo settore, sia a livello normativo che imprenditoriale: nell'ultimo quarto di secolo è cresciuto fino a occupare quasi il 5% della forza lavoro complessiva per un fatturato che si aggira intorno ai 65 miliardi di euro. E' stato sottolineato nel corso del V Italian Business Forum (IBF) di Lubiana, dedicato a impresa sociale e innovazione.

Nei saluti d'apertura, l'Ambasciatore Paolo Trichilo - tra gli organizzatori dell'incontro - ha sottolineato la dimensione sociale dell'economia, trascurata negli ultimi anni. La crisi economica in realtà ha offerto diversi motivi di ottimismo per il futuro del settore, e l'Italia è un modello da seguire in questo ambito. Il Segretario di Stato della Slovenia, responsabile per l'impresa sociale e il dialogo con la società civile, Tadej Slapnik, ha dichiarato che la legislazione slovena in materia ha preso spunto da quella italiana.

Nell'ambito della Dichiarazione di Lussemburgo, che a fine 2015 ha posto le basi per dare più spazio in Europa alla inclusione sociale, l'Italia, la Slovenia e gli altri quattro paesi firmatari si fanno carico di creare le condizioni per lo sviluppo dell'imprenditoria sociale come fattore di crescita in Europa, affinché questa inizi a svilupparsi anche senza fondi pubblici o supporto esterno. E' da leggere in quest'ottica la conferenza regionale di fine aprile a Lubiana, alla quale parteciperanno i paesi del sud-est europeo interessati dalla rotta balcanica, per trasformare i flussi migratori in opportunità di cooperazione regionale e inclusione sociale, proprio grazie alle competenze del terzo settore. Sarà un'occasione per dimostrare concretamente come l'impresa sociale in Slovenia sia un territorio ricco di potenzialità, seppur inesplorato: "l'obiettivo", ha dichiarato all'Ansa Slapnik, "è riuscire a raggiungere livelli europei sia in termini di occupazione, ora al di sotto dell'1%, che in termini di contributo al PIL, al momento del tutto marginale".

Dello stesso parere Bruno Busacca, capo della Segreteria Tecnica del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, secondo il quale l'impresa sociale è un fattore complementare all'attuale Europa. "E' importante che anche le imprese tradizionali riconoscano il valore aggiunto e la forza di innovazione delle imprese sociali", ha detto all'Ansa Busacca, "e nel caso dei flussi migratori si può sperimentare dalla prima assistenza all'inclusione sociale." Il Forum è stato organizzato, inoltre, da Agenzia ICE, sezione promozione commerciale dell' Ambasciata d'Italia, Istituto italiano di cultura, in collaborazione con l'Istituto Jožef Stefan, centro d'eccellenza sloveno per la ricerca scientifica. (ANSA).

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