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Giustizia: collaborazione tra Procure Udine e Klagenfurt

Procura Udine in missione a Klagenfurt

08 dicembre, 12:10
(ANSA) - UDINE, 8 DIC - "L'idea di essere cittadini dell'Unione Europea non deve essere calata dall'alto. Sono convinto che se, come magistrati, ci abituiamo a conoscerci e a superare le barriere linguistiche possiamo contribuire in maniera efficace a creare un'idea di un'Europa della giustizia comune". E' la convinzione maturata dal Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo al termine di uno scambio bilaterale tra magistrati durato una settimana con colleghi austriaci.

Una delegazione della Procura di Udine è stata infatti ospite della Procura di Klagenfurt per la prima "missione" italiana all'estero finanziata da Ejtn, la rete di formazione giudiziaria europea.

La settimana di studio ha consentito alla delegazione italiana, guidata dal Procuratore De Nicolo e composta dai sostituti Paola De Franceschi, Giorgio Milillo, Lucia Terzariol ed Elisa Calligaris, di approfondire le peculiarità degli ordinamenti italiano e austriaco. Agli ultimi due giorni di lavori ha preso parte anche Luisa Napolitano, consigliere direttivo della scuola superiore della magistratura italiana.

"Mentre con i colleghi sloveni abbiamo già delle rogatorie in atto, avevamo conoscenze meno qualificate dell'ordinamento austriaco. Così quando la collega De Franceschi, che ha già fatto tre mesi di esperienza a Eurojust, mi ha sottoposto l'opportunità di partecipare al bando Ejtn abbiamo studiato un progetto per Klagenfurt", ha spiegato De Nicolo, il quale ha trovato nell'Austria un Paese in cui "si investe per la giustizia" e in cui "c'è un senso diffuso di rispetto per la giustizia". Le delegazioni hanno riscontrato tra le principali differenze dei rispettivi ordinamenti penali, "i due soli gradi di giudizio: dopo il primo si sceglie l'appello o la cassazione, uno esclude l'altro e i processi durano naturalmente di meno", puntualizza De Nicolo. E inoltre: la prescrizione che "non decorre più dopo l'esercizio dell'azione penale", la possibilità di "auto-archiviazione delle indagini e di scegliere forme alternative alla detenzione come i lavori socialmente utili senza necessità di un provvedimento del giudice". Nel corso degli incontri si è parlato anche del sistema di rogatorie italiano e austriaco per velocizzare le procedure, ed evitare che, come ha più volte ribadito il Procuratore, "la giustizia si fermi sul confine".

La missione è stata la prosecuzione naturale dei rapporti avviati spontaneamente dal Procuratore fin dal suo insediamento a Udine, nell'estate 2015, quando organizzò un incontro con i colleghi delle Procure confinanti di Austria (Klagenfurt) e Slovenia (Kranj e Nova Gorica).

L'incontro, destinato a diventare un appuntamento fisso e si svolgerà il prossimo anno in Slovenia, gli è valso il plauso del Procuratore di Graz il cui ufficio aveva avuto esperienze simili con una Procura ungherese ma non con una italiana.

Nel frattempo, la Procura di Udine è stata anche ufficio ospitante per il Procuratore di Stoccolma Ovest, ufficio con 35 sostituti, che per tre giorni è stato in Friuli per studiare l'ordinamento giudiziario italiano, sempre nell'ambito degli scambi Ejtn. (ANSA).

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