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Dopo 70 anni nascono 'baby-draghi' in Slovenia

Alle Grotte di Postumia schiusa uova filmata per la prima volta

03 giugno, 16:42
Proteo : In Slovenia schiusa-evento di piccoli draghi (Foto: Postojna Cave) Proteo : In Slovenia schiusa-evento di piccoli draghi (Foto: Postojna Cave)

di Stefania Passarella

 

(ANSA) - ROMA - Hanno un corpo affusolato, a metà fra l'anguilla e la lucertola, in cui spicca il ciuffo rosso delle branchie intorno al collo: i protei sono conosciuti come "piccoli draghi" e nelle grotte slovene di Postumia stanno regalando all'uomo e alla comunità scientifica un evento unico, la schiusa delle uova, per la prima volta ripresa da telecamere a infrarosso. Una rarità, visto che negli acquari i protei sono venuti al mondo soltanto una volta, a metà del secolo scorso, in Francia.

I protei, lunghi fra 25 e 30 centimetri, sono fra gli animali più misteriosi, anfibi, che vivono solo nella profondità delle grotte, in ambienti di buio completo al quale si sono perfettamente adattati con occhi atrofizzati e pelle rosa pallido. Specie "vulnerabile" secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), di loro si sa che possono arrivare al secolo di età e che possono vivere per diversi anni senza cibo. Si muovono sfruttando olfatto, udito e la capacità di percepire energia elettrica e onde elettromagnetiche. Si riproducono ogni 6-7 anni e in natura su 500 uova deposte si stima che solo due larve crescano con successo.

Questo spiega come mai da gennaio, quando è stato individuato il primo uovo, i riflettori della comunità scientifica siano stati puntati con tanto interesse sulle Grotte di Postumia.

Nell'acquario sono state deposte 64 uova e ne sono rimaste circa una ventina con larve. Il primo uovo si è schiuso il 30 maggio, mentre i fan del Trono di Spade assistevano alla 'reunion' di Daenerys Targaryen con i suoi draghi. Suggestioni fantasy a parte, dopo un giorno una seconda larva è venuta alla luce e in queste ore sta per schiudersi un terzo uovo. Ora comincia la scommessa. I protei in acquario non vivono nel loro habitat naturale e i biologi dovranno nutrirli, cambiare l'acqua per evitare contaminazioni e mettere su dei veri e propri "asili nido", ovvero acquari separati, per ogni larva.(ANSA).

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