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Musica, Italia protagonista a Belgrado con presidenza Ue

Concerti, opere, festival con sostegno Istituto cultura

28 luglio, 09:37
(ANSA) - BELGRADO - Tanta musica italiana a Belgrado in questo inizio di semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, per iniziativa e con il sostegno dell'Istituto Italiano di Cultura: dalla musica antica e rinascimentale, al barocco, alla grande lirica, al jazz, alle nuove tendenze musicali, con interpreti di alto livello.

La grande lirica italiana da Rossini a Mascagni ha fatto da apripista, con il ''concerto per l'Europa'' del 10 maggio scorso al Teatro Nazionale di Belgrado. Al IX Festival Internazionale di Musica antica di Belgrado, dove l'Italia era ospite d'onore, è stata eseguita per la prima volta nella capitale serba l'opera di Claudio Monteverdi ''L'incoronazione di Poppea'' al Teatro-Opera Madlenianum di Belgrado-Zemun. E' seguito un grande concerto interamente dedicato ad Antonio Vivaldi, nell'Atrium del Museo Nazionale di Belgrado, con il mezzosoprano Marina Serpagli e uno strepitoso Carlo Vistoli, giovane controtenore emiliano, già inconfondibile protagonista al Ravenna Festival. Hanno poi completato il ciclo introduttivo, in un contesto macro-regionale adriatico-jonico, con la collaborazione dell'Istituto Italiano di Cultura, due raffinati concerti con un programma di musiche di compositori barocchi di origini venete, istriane e dalmate e tanto Vivaldi: l'Ensemble Minstrel di Zagabria e l'ensemble Flauto Dolce di Belgrado, nell'Atrium e nella Galleria degli Affreschi del Museo Nazionale di Belgrado.

Anche per la prima edizione del Festival Internazionale delle nuove tendenze musicali (''Musicology Festival''), dal 24 al 27 luglio, l'Italia è stata l'ospite d'onore. L'Istituto Italiano di Cultura a Belgrado vi ha promosso e sostenuto la partecipazione di due musicisti italiani di fama internazionale e di alto livello artistico: Nicola Conte e Mario Biondi.

Si tratta di un festival musicale ''giovane'', che si raccorda idealmente al Bitef, l'importante teatro sperimentale belgradese, con una rassegna di generi musicali diversi fra loro, ma uniti dalla indiscussa qualità artistica. Alla proposta musicale infatti si unisce anche quella educativa, perchè il festival deve essere anche una scuola di musica, con l'obiettivo di stimolare la creatività dei partecipanti e di far scoprire e conoscere le diverse tendenze musicali rappresentate dagli artisti ospiti dell'importante evento.

I concerti hanno avuto luogo nella splendida cornice della Fortezza del Kalemegdan di Belgrado, con spazi gremiti di pubblico, attento ed entusiasta fino alle prime luci dell'alba, tra i quali l'ambasciatore d'Italia Giuseppe Manzo, l'ambasciatore d'Austria Johannes Eigner e il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura Sira Miori.

Compositore e disc jockey apprezzato a livello internazionale, Nicola Conte, con la sua formazione musicale, ha aperto il ''Musicology Festival'' con un concerto in cui ha eseguito brani dei più diversi generi, dalla bossa nova alla musica indiana, al ''jazz acido'', alla musica italiana degli anni Sessanta e Settanta.

Questo prestigioso artista ha iniziato la sua attività a Bari, sua città natale. Ha poi collaborato con interessanti esponenti del jazz italiano - da Gianluca Petrella a Rosario Giuliani, Cristina Zavalloni e Nicola Stilo - pur continuando ad occuparsi di produzioni e di incisioni che hanno riscosso sempre un notevole successo di critica e di pubblico, in Italia e in molti altri Paesi. Con il suo album più recente, pubblicato nel 2013, ha confermato il suo talento di musicista completo, che riesce ad inventare strutture musicali sempre nuove in cui inserisce i più disparati stili, fondendo fra di loro mondi musicali diversi e ricorrendo sempre alla collaborazione di musicisti di alto livello. E' stata poi la volta di Mario Biondi, catanese, formatosi a contatto con grandi artisti jazz di fama internazionale come Ray Charles, e diventato grande e inconfondibile protagonista del panorama musicale italiano di oggi, molto apprezzata a livello europeo e mondiale. La passione per la musica soul americana lo ha portato a perfezionare il suo timbro vocale forgiato e impostato sulle voci dei grandi interpreti della musica nera, come Al Jarreau e Isaac Hayes.

Accompagnato dalla sua band Mario Biondi ha eseguito con grande carattere e inconfondibile timbro vocale alcuni brani del suo repertorio, inscindibilmente legati al suo successo internazionale. La sua voce calda e mediterranea e il suo caratteristico timbro vocale che molto deve allo studio delle voci dei grandi interpreti della musica nera e del soul americano, hanno entusiasmato la folla belgradese e internazionale di appassionati, che ha ricambiato con lunghi e ripetuti applausi. Mario Biondi ha salutato il pubblico belgradese con un bis fuori programma: la bella e intramontabile canzone di Bruno Martino ''Odio l'estate'', che, con la sua inconfondibile calda e piena voce mediterranea, ha risuonato nei grandi spazi della Fortezza del Kalemegdan, che domina la confluenza di Sava e Danubio. (ANSA)
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