Cinema: centenario Fellini,a Belgrado suoi film e una mostra
Iniziativa dell'Istituto di cultura e della Cineteca jugoslava
11 gennaio, 11:01II "Libro dei sogni" è un diario tenuto da uno dei più grandi geni della creatività italiana del XX secolo, Federico Fellini, a partire dagli anni Sessanta fino all'agosto 1990, in cui il grande regista, su consiglio dello psicoanalista Ernst Bernhard, ha riportato fedelmente i frutti della sua fertilissima attività onirica sotto forma di disegni, o nella sua stessa definizione di "segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati".
È un coloratissimo viaggio negli sterminati territori della fantasia di un genio, una testimonianza straordinaria di creatività che racchiude in sé le caratteristiche del diario, dello storyboard e che affonda le radici nelle esperienze di Fellini come vignettista e umorista al "Marc'Aurelio", anticipando di qualche decennio il linguaggio delle graphic novels. Le immagini e le parole che, con assoluta libertà, crescono pagina dopo pagina, vanno a formare un'opera complessa e articolata che affianca il cinema del regista, integrandolo e arricchendolo con la mediazione del sogno, dando origine ai progetti con i quali Fellini ha deliziato la storia del cinema contemporaneo. Un lavoro che, prendendo spunto dai suggerimenti e dagli strumenti della psicoanalisi junghiana, affronta e rielabora, attraverso l'utilizzo di linguaggi artistici differenti, i sogni, le visioni, le paure del regista riminese.
Riportarvi i sogni della notte costituiva per Fellini un appuntamento quotidiano. Tratteggiava figure e personaggi, circostanze e temi che successivamente avrebbero popolato i suoi film, riportava frasi e dialoghi, aggiungendo spesso note personali di commento o di spiegazione. Lo rivisitava e rielaborava con integrazioni, interventi di forbici e colla, tagliando, sovrapponendo, aggiungendo. Il "Libro dei sogni", acquistato dalla Fondazione Fellini nel 2006, devoluto al Comune di Rimini nel 2015 e attualmente esposto al Museo della Città di Rimini, consta di due volumi contenenti oltre 400 fogli. Gli schizzi in mostra sono rappresentativi di temi ricorrenti nella produzione cinematografica del cineasta riminese: l'eros, il viaggio, la storia, il potere, la moda, il cinema, l'arte, la letteratura, la religione e costituiscono una fonte preziosa per raccontare l'universo poetico felliniano.
La mostra si inaugura martedì 14 gennaio alle ore 18.30 presso la sede della Cineteca jugoslava di Belgrado.
La rassegna cinematografica, in programma dal 13 al 26 gennaio prossimi, conta 17 pellicole firmate da Federico Fellini: Luci del varietà (1950), Lo sceicco bianco (1952), I vitelloni (1953), La strada (1954), Il bidone (1955), Le notti di Cabiria (1957), Giulietta degli spiriti (1965), La dolce vita (1960), Otto e mezzo (1963), Fellini - Satyricon (1969), I clowns (1970), Roma (1972), Amarcord (1973), Prova d'orchestra (1979), La città delle donne (1980), Il Casanova di Federico Fellini (1976), E la nave va (1983). (ANSA)