(ANSA) - BELGRADO, 2 APR - La dirigenza serba ha reagito con
scetticismo e preoccupazione al trasferimento delle competenze
di giudizio per i casi di crimini di guerra dai giudici di Eulex
(la missione europea in Kosovo) ai loro colleghi kosovari: si
tratta sia dei crimini commessi dai combattenti dell'Esercito di
liberazione del Kosovo (Uck) ai danni dei serbi, sia di quelli
addebitati ad esponenti serbi nei confronti di kosovari di etnia
albanese.
La premier serba Ana Brnabic ha detto di non aspettarsi nulla
di buono da tale cambiamento di competenze, in una situazione in
cui i responsabili di Pristina continuano a violare i diritti
fondamentali della popolazione serba in Kosovo. "Non mi aspetto
che persone che non garantiscono i diritti umani fondamentali
possano trattare in maniera seria e corretta casi criminosi", ha
detto la premier citata dai media.
Analoga posizione è stata espressa da Milovan Drecun, capo
della commissione parlamentare serba per i problemi del Kosovo,
secondo il quale sono 11 i casi giudiziari per crimini di guerra
a carico di esponenti serbi. La missione Eulex, dopo 10 anni, ha
ufficialmente concluso nel giugno scorso il suo mandato in
Kosovo, dove restano tuttavia alcuni suoi rappresentanti con una
attività di carattere consultivo.(ANSA).
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