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A Sarajevo Business Forum su presenza economica italiana

Con Ambasciatore Minasi, rappresentanti Bers, Finest

08 novembre, 13:07
(ANSA) - SARAJEVO - Dopo un'intensa giornata di lavoro si è concluso martedì il I Business Forum Italia-Bosnia Erzegovina, organizzato dall'Ambasciata d'Italia a Sarajevo per riunire le imprese italiane in Bosnia Erzegovina e analizzare punti di forza, sfide e prospettive della presenza economica italiana in questo Paese. La discussione è stata aperta dal saluto dell'Amb.

Minasi, che ha ricordato che l'Italia è il secondo partner commerciale della Bosnia Erzegovina e che le oltre 70 imprese italiane qui presenti impiegano oltre 10 mila cittadini bosniaci, e dagli interventi del Primo Ministro della Federazione, Fadil Novalic, del Direttore della BERS a Sarajevo, Ian Brown, e del Presidente di FINEST, Gian Carlo Murkovic, l'Agenzia che promuove gli investimenti delle imprese delle Regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Il dibattito si è articolato in 4 intense sessioni che, a partire dalle esperienze delle realtà imprenditoriali italiane nel Paese, hanno approfondito temi cruciali per lo sviluppo dell'economia della Bosnia Erzegovina nel suo complesso. Tra essi, la necessità di rafforzare i legami tra il sistema scolastico e universitario ed il mondo del lavoro; l'importanza di assicurare prospettive che vadano oltre il solo livello salariale per disincentivare l'elevato tasso di migrazione dei giovani più capaci; e la richiesta di maggiore ascolto delle esigenze delle imprese da parte delle autorità locali, che raramente riescono a promuovere adeguatamente le risorse e le potenzialità della Bosnia Erzegovina all'estero.

Un approccio costruttivo in questi settori offrirà ulteriori stimoli all'aumento degli investimenti da parte delle imprese italiane, i cui buoni rapporti con la comunità locale costituiscono uno dei maggiori punti di forza. Al riguardo, l'Amb. Minasi ha portato l'esempio dei Patti Territoriali tra autorità locali, mondo produttivo e settore dell'istruzione quale possibile modello da seguire anche in Bosnia Erzegovina.

L'incontro ha offerto l'occasione per un'analisi anche da parte della Delegazione UE, con il Vice Capo Missione Khaldoun Sinno, sul possibile contributo di nuove riforme al superamento delle criticità per la modernizzazione del sistema economico. In tale prospettiva, sarà cruciale la volontà delle forze politiche locali di porre in essere un efficace e condiviso piano di riforme socio-economiche, da affiancare alle importanti sfide politiche nel rafforzamento dello stato di diritto e la lotta alla corruzione. Queste, a loro volta, saranno al centro dell'Opinione della Commissione Europea, che definirà le priorità del percorso di integrazione europea della Bosnia Erzegovina nei prossimi anni. Quale contributo al dibattito nel cruciale settore delle infrastrutture, si è discussa anche la possibilità dell'emissione di obbligazioni garantite internazionalmente, acquistabili da tutti i risparmiatori della Bosnia Erzegovina, per finanziare progetti strategici nella costruzione di strade e autostrade, l'energia e l'ambiente.

(ANSA).

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