Balcani: Banca Mondiale, più crescita in 2018 ma fragilitÃ
Investimenti pubblici sostengono economie, necessarie riforme
04 ottobre, 19:01Il rapporto segnala che, nella gran parte della regione, le stime di crescita per il 2018 sono state riviste al rialzo: Kosovo e Albania registreranno un aumento del 4% del Pil, dal 3,7 e 3,8% registrato rispettivamente del 2017; il Montenegro 3,8% (dal 4,3% del 2017), la Serbia 3,5% (1,9% nel 2017), la Bosnia-Erzegovina 3,2% (da 3% nel 2017), la Macedonia 2,5% (crescita zero l'anno scorso).
Secondo la Banca Mondiale, la crescita economica si manterrà forte anche nel 2019. Per il Kosovo si prevede un'espansione del 4,5%, per l'Albania del 3,6%, Serbia 3,5%, Bosnia-Erzegovina 3,4%, Macedonia 2,9% e Montenegro 2,8%.
La crescita nei Balcani occidentale è prevista in ulteriore rafforzamento nel 2020 (media 3,8%), con il Kosovo a guidare la classifica (4,5%), seguito da Serbia (4%), Bosnia-Erzegovina (3,9%), Albania (3,5%), Macedonia (3,2%) e Montenegro (2,5%).
Nel 2018, ha spiegato la Banca, "la crescita" nella regione è stata "stimolata da maggiori investimenti pubblici e consumi". Tuttavia, "l'aumento del debito pubblico, associato a sbilanciamenti fiscali ed esterni, rendono il quadro vulnerabile" a causa di eventuali "maggiori costi di finanziamento" sui mercati in futuro. La Banca ha suggerito inoltre "riforme interne che favoriscano gli investimenti privati e l'export", una delle vie per assicurarsi una crescita a lungo periodo meno fragile, assieme a quella di una "maggiore integrazione economica" tra i Paesi dell'area.
Per quanto riguarda l'occupazione, la Banca Mondiale ha stimato in oltre 90mila i nuovi posti di lavoro creati nei sei Paesi della regione tra il luglio 2017 e il luglio 2018, un numero alto ma inferiore "in maniera significativa" rispetto ai 214mila creati l'anno precedente. (ANSA).