Croazia: raccolte firme per referendum contro minoranze
Formazioni di destra mirano a riformare sistema elettorale
04 giugno, 16:04Tra le varie proposte della riforma ci sono l'introduzione delle votazioni per posta o elettroniche per la diaspora croata, la riduzione dello sbarramento per l'ingresso in Parlamento dall'attuale 5 al 4%, e la diminuzione del numero dei deputati delle minoranze, eletti in collegi speciali. Attualmente il Paralamento monocamerale croato conta otto rappresentati delle minoranze (su 151 deputati), di cui tre serbi e uno per la comunità italiana. Oltre a ridurre il loro numero totale a cinque, la proposta vieterebbe ai deputati delle minoranze di partecipare alle votazioni per la fiducia al governo e per l'approvazione del bilancio, escludendo di fatto la possibilità che le minoranze possano fare parte della compagine governativa, come è il caso in questo momento con l'esecutivo di centro-destra guidato dal primo ministro Andrej Plenkovic.
Contro l'iniziativa si sono espressi quasi tutti i partiti di governo e di opposizione e una buona parte degli organi di stampa. Il premier Plenkovic ha detto di ritenere "inaccettabile ridurre i diritti delle minoranze in questo modo. Si tratta di un'iniziativa sbagliata e irresponsabile - ha spiegato - nonché di un enorme passo indietro rispetto agli standard di protezione e promozione dei diritti minoritari in vigore in Croazia da due decenni".
I leader delle minoranze affermano come i sentimenti negativi verso la minoranza serba, diffusi in una parte della popolazione croata, sono stati abusati e manipolati durante la raccolta delle firme per il referendum, che vedono come chiaramente "anti-serbo".
Un appoggio all'iniziativa è giunto invece dalla presidente della Repubblica Kolinda Grabar Kitarovic. Ora la palla passa al Parlamento e alla Corte costituzionale che si dovranno esprimere sull'ammissibilità dei quesiti, specie su quello che mira a ridurre i poteri dei rappresentati delle minoranze. (ANSA).