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Serbia-Croazia: e' scontro su passato fascista di Zagabria

Ministro difesa serbo dichiarato persona non grata

22 aprile, 17:46
(ANSA) - BELGRADO, 22 APR - E' tornata a salire la tensione politica fra Serbia e Croazia, in coincidenza con le commemorazioni delle vittime del nazifascismo e del ricordo delle migliaia di persone, in gran parte serbi e ebrei, morti durante la seconda guerra mondiale nel campo di concentramento di Jasenovac, istituito dal regime filofascista croato degli ustascia. Commemorazioni che si tengono in questi giorni rigidamente separate fra le delegazioni serbe e croate. Dopo l'incidente dei giorni scorsi a Belgrado con protagonista il leader ultranazionalista serbo Vojislav Seselj, che ha calpestato la bandiera croata e offeso il capo del parlamento croato, inducendolo a interrompere una visita ufficiale in Serbia, lo scontro si e' alzato di tono con un batti e risposta infuocato fra il ministro della difesa serbo Aleksandar Vulin e le autorita' di Zagabria, che lo hanno dichiarato 'persona non grata'. "Ai croati da' fastidio che la Serbia dica la verita' (sul passato fascista della Croazia e sui crimini del regime ustascia, ndr), a loro non piacciono i serbi che dicono la verita'", ha detto il ministro Vulin, rivendicando il diritto a recarsi in Croazia quando e come vuole. E' il comandante supremo delle Forze armate serbe, il presidente Aleksandar Vucic, che puo' decidere se lui (Vulin) puo' andare in Croazia, e non le autorita' di Zagabria - ha affermato il ministro della difesa, noto per le sue posizioni nazionaliste e filorusse. "Pensavo che in Europa fosse garantita la liberta' di movimento", ha aggiunto Vulin che accusa la Croazia di non voler fare una volta per tutte I conti con il suo passato fascista e ammettere I propri crimini nel lager di Jasenovac. Belgrado in generale ritiene che la dirigenza croata non combatta efficacemente i rigurgiti che rievocano il passato fascista del Paese. "La Germania I conti col passato li ha fatti, la Croazia no". Il ministero degli esteri croato, in una nota fatta pervenire all'ambasciata serba a Zagabria, ha stigmatizzato le affermazioni di Vulin, dichiarando che la sua presenza non e' gradita in Croazia. Oggi intanto al memoriale di Jasenovac, dopo le commemorazioni di ieri da parte dei serbi, ebrei e opposizone croata, si tengono le cerimonie ufficiale da parte della dirigenza di Zagabria. E come se non bastasse, e' stata segnalata una provocazione, con due persone - evidentemente estremisti di destra - che hanno mostrato uno striscione con la scritta 'Per la patria pronti!', motto patriottico del movimento ustascia. (ANSA)
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