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Vucic a Zagabria, difficile avvio della distensione

'Passato divide ancora, ma bisogna guardare al futuro'

13 febbraio, 15:55
(ANSA) - ZAGABRIA - Un primo importante passo verso una distensione nei difficili rapporti tra Croazia e Serbia sembra essere stato fatto a Zagabria con l'incontro tra i presidenti dei due Paesi, che hanno discusso di tutte le questioni aperte tranne la più divisive - il peso del tragico e violento passato comune e l'impossibilità per ora di trovare un modo per superarlo.

"Non abbiamo toccato il passato, la questione che ci impedisce di poter definire amichevoli i rapporti tra i nostri due Paesi", ha dichiarato la presidente croata, Kolinda Grabar Kitarovic, nella conferenza stampa congiunta subito dopo il lungo colloquio con il collega serbo Aleksandar Vucic. Riferendosi alle costanti dispute verbali tra i politici serbi e croati, che negli ultimi anni hanno alimentato sfiducia e costanti tensioni tra le due ex repubbliche jugoslave, Vucic ha anch'egli spiegato che "sul passato non riusciamo a trovare alcun punto di accordo, ma almeno ci troviamo d'accordo sul fatto che bisogna guardare al futuro, per il bene dei nostri due popoli".

Su tale linea, i due presidenti hanno discusso dei rapporti economici, del cammino della Serbia verso l'adesione all'Ue, come anche di alcune questioni scottanti, come la delimitazione del confine sul Danubio, delle persone disperse durante il conflitto degli anni Novanta e della protezione delle rispettive minoranze. Vucic si è anche impegnato ad accogliere per la prima volta, nei prossimi giorni a Belgrado, i rappresentanti delle associazioni dei famigliari dei dispersi croati. E come gesto di buona volontà il presidente serbo ha consegnato dei documenti sul destino di tre persone, delle 1.495 ancora registrate come disperse, dopo 23 anni dalla fine della guerra. Sul problema del confine le due parti si sono accordate nel tentare una soluzione bilaterale con negoziati nei prossimi due anni, e nel caso i colloqui fallissero, di rivolgersi a un arbitrato internazionale.

Ma questo, e gli altri accordi, dovranno essere confermati dai rispettivi governi. E mentre a Belgrado Vucic tiene strette le redini della politica estera serba, a Zagabria la presidente Kitarovic si trova spesso in disaccordo, inclusa l'opportunità della visita di oggi, con il governo del premier Andrej Plenkovic. Non è un caso che Vucic si sia trattenuto a lungo anche con il primo ministro croato. Dopo l'incontro è seguito solo un comunicato stampa in cui si sottolinea che, tra i vari punti aperti, Plenkovic ha toccato anche quello dei risarcimenti di guerra, stimati a circa 40 miliardi di euro, che secondo alcuni la Serbia dovrebbe alla Croazia. Vucic ha completamente respinto ogni idea in tal senso.

I due presidenti si sono rivolti anche a un Forum economico bilaterale nella sede dell'Associazione dell'industria e del commercio croata (Hgk), invitando I rispettivi imprenditori a più investimenti. In serata è previsto un incontro tra il presidente serbo e il cardinale e arcivescovo di Zagabria, Josip Bozanic. (ANSA).

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