Uranio: commissione, 'sconvolgenti criticità' per militari
Ma esperto nega, mai detto che c'è correlazione con cancro
07 febbraio, 18:24Il documento cita in particolare l'audizione di Giorgio Trenta, presidente dell'Associazione italiana di radioprotezione medica, che ha "riconosciuto la responsabilità dell'uranio impoverito nella generazione di nanoparticelle e micropolveri, capaci di indurre i tumori che hanno colpito anche i nostri militari inviati ad operare in zone in cui era stato fatto un uso massiccio di proiettili all'uranio". Critiche anche alla magistratura penale, i cui interventi "non appaiono sistematici" a tutela della salute dei militari.
Ma per Giorgio Trenta "assolutamente non è il mio pensiero, non ho mai detto che l'uranio impoverito è responsabile dei tumori riscontrati nei soldati. Le mie affermazioni sono state travisate", ha detto commentando le conclusioni della Commissione: "Il presidente cita una perizia che avevo fatto in cui affermavo che l'uranio al massimo poteva essere il mandante, non l'esecutore materiale - continua Trenta -. Io parlavo di un militare che lavorava in un campo di atterraggio e decollo degli aeroplani che portavano le bombe all'uranio depleto in Kosovo che aveva una pista in terra battuta. Quindi quando gli aeroplani atterravano facevano un polverone, e questo faceva sì che inalasse microparticelle ma non di uranio, ma del materiale che stava nella pista. In questa perizia ho dato colpa a nanoparticelle derivate dalle attività che si svolgevano nel sito dove stava, ma non certo all'uranio".
Tutte le agenzie internazionali, a partire dall'Oms, hanno sempre escluso una responsabilità dell'uranio impoverito.
"Nessuno l'ha mai provata - ribadisce Trenta -. Anche sull'entità dell'eccesso di tumori che sarebbe stato riscontrato a mio parere non ci sono certezze, il numero di persone prese in esame è troppo basso per escludere che possa essere dovuto al caso". (ANSA).