Bosnia: Consiglio d'Europa, lavorare per coesione Paese

(ANSA) - STRASBURGO - "Le divisioni etniche profondamente radicate e la mancanza di una visione comune sulla riconciliazione e lo sviluppo continuano a ostacolare, più di 20 anni dopo la fine della guerra, la costruzione di una società tollerante in Bosnia Erzegovina". Lo afferma il Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, alla fine della visita di 4 giorni, in cui ha valutato in particolare il sistema della giustizia e la libertà dei media. Muiznieks chiama le autorità a tutti i livelli a "raddoppiare gli sforzi per garantire un'adeguata protezione e supporto a tutte le vittime di guerra". Il commissario è inoltre preoccupato che vi siano ancora 6.800 persone scomparse la guerra di cui non si sa nulla.

Le autorità, dice devono "creare il tanto atteso fondo per le persone scomparse, oltre a conformarsi immediatamente con gli obblighi internazionali che derivano in particolare dalle decisioni del comitato per i diritti umani dell'Onu". Muiznieks esprime poi sconcerto "per le generazioni di bambini istruiti in 36 scuole segregate, molti senza alcun contatto con coetanei di altre etnie". Il commissario sostiene che non abolendo il cosiddetto sistema delle 2 scuole sotto lo stesso tetto e quello delle scuole mono etniche, e non usando l'istruzione come strumento di riconciliazione", il Paese non ha fatto che esacerbare le divisioni etniche. Infine Muiznieks afferma di essere preoccupato per le varie pressioni usate contro i giornalisti per "farli tacere e impedirgli di indagare e pubblicare notizie su questioni di pubblico interesse, come i fatti legati al passato, la corruzione e il crimine organizzato". Inoltre esprime grande preoccupazione per la televisione e radio pubblica sull'orlo del collasso finanziario.

"Le autorità devono trovare una soluzione per finanziare il servizio pubblico e discutere della sua necessaria riforma" asserisce Muiznieks che pubblicherà tra breve un rapporto completo sulla visita. (ANSA).