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Mostre: L'arte differente del Mocak approda al Maxxi

Fino a 22/1, opere Museo Cracovia nato in ex fabbrica Schindler

09 dicembre, 10:28

di Daniela Giammusso

 

(ANSA) - ROMA - La spiritualità di Papa Wojtyla ritratto da Rafal Bujnowski e la cella di Guantanamo nell'installazione di Tomasz Bajer. La donna, tra la maternità di un filo di cotone che unisce negli abiti mamma e figlia fotografate da Margorzata Markiewicz e i nudi provocatori di Katarzyna Gorna. Fino alle immagini shock dei cadaveri vestiti 'a festa' nel Defilè del collettivo AES+F.

Sono i volti della creatività della 'nuova' Polonia che sbarca a Roma con ''L'arte differente: Mocak al Maxxi'' (fino al 22 gennaio), prima mostra italiana con opere della collezione del Museo d'arte contemporanea di Cracovia, il primo costruito in Polonia dal secondo dopoguerra e allestito nell'area dell'ex fabbrica di Oscar Schindler.

Cuore della collezione, fondata nel 2010 (lo stesso anno di apertura del Maxxi), un migliaio di opere donate dall'attuale direttrice Maria Anna Potocka, cresciute fino a 4.800, in arrivo da 270 artisti e 35 paesi.

''Mito fondativo del Mocak - spiega la Potocka - è l'arte concettuale e il Fluxus'' (il movimento anni '60 che promuoveva lo sconfinamento dell'operare artistico nel 'flusso' della vita quotidiana), in un costante lavoro di avvicinamento alla creatività contemporanea, ''combattendo la falsa credenza che l'Arte debba essere piacevole e decorativa'', ma al contrario sostenendone il compito provocatorio, scardinatore dei valori tradizionali.

In tutto al Maxxi ha portato 50 tra dipinti, fotografie, video e installazioni, di autori polacchi come Miroslaw Balka o Zofia Kulik ma anche di firme internazionali, ''scelti senza un filo conduttore'', dice, ma con l'intento di raccontare proprio ''la grande varietà d'espressione dell'arte contemporanea che vive nel mio paese''.

Tanti volti, almeno quanti quelli dell'Abbiate pietà! di Pola Dwurnik, olio scelto come locandina, che incontra le ''astrazioni biologiche'' di Sarah Lucas, i tavoli del ''dopo pasto'' di Daniel Spoerri o il veicolo progettato da Krysztof Wodiczko in collaborazione con i senzatetto di New York.

Per il Maxxi, che durante le feste chiuderà solo il giorno di Natale, con visite e aperture speciali anche il 24 e il 31 dicembre, l'1 gennaio e un ricco programma per i bambini, l'arrivo del Mocak è la seconda tappa del programma Expanding the Horizon, ''nato - dice la Presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri - lo scorso anno con la mostra sull'arte di Istanbul e che proseguirà nel 2017 con quella su Beirut.

Il progetto è di aprire le porte anche ad altri paesi e istituzioni, per dare la possibilità alle persone di scoprire collezioni che altrimenti non potrebbero vedere. E gettare così ponti tra culture, lingue e appartenenze, trasformando il Maxxi in un grande strumento di diplomazia culturale''. (ANSA).

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