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Presidente Armenia, Russia fondamentale per nostra sicurezza

Erevan si candida a ponte tra Bruxelles, Mosca e Teheran

13 aprile, 17:40

di Cristiana Missori

 

(ANSA) - ROMA - Buoni rapporti con l'Iran sciita - strategico per lo scambio di merci e, soprattutto, per l'approvvigionamento di gas in cambio di energia elettrica -; relazioni con la Russia ''fondamentale tassello della politica di sicurezza di Erevan''; adesione all'Unione Euroasiatica; partecipazione al Partenariato Orientale e probabile conclusione di ''solidi accordi economici con l'Ue''. L'Armenia, direbbero alcuni, 'gioca su più tavoli'.

In realtà, non è proprio così, come spiega in un'intervista ad ANSA Nuova Europa il presidente della Repubblica armena, Serzh Sarkysyan, in visita in Italia.''Il nostro approccio - dice - è quello di capitalizzare sulla cooperazione. In questo caso, infatti, i risultati si moltiplicano. Se ci si concentra invece solo sui contrasti, è difficile ottenere risultati''. Unione Euroasiatica, quindi, e rapporti economici con l'Ue, sono due facce della stessa medaglia. ''Si tratta di calcoli netti e del perseguimento dei nostri interessi economici''. Interessi che possono giocare a favore delle aziende italiane, ricorda, ''escluse in questo momento dal mercato russo a causa delle sanzioni per la crisi in Ucraina''. E nel bilaterale con Roma di questi giorni, questo elemento è emerso forte e chiaro, spiega.

L'amicizia con la Russia, oltre a essere legata a una forte interdipendenza economica, ha marcatamente risvolti difensivi. ''La presenza militare russa sul nostro territorio è per noi una delle componenti su cui poggia l'architettura del dispositivo di sicurezza del nostro Paese'', afferma. Secondo un recente sondaggio, fa notare il capo di Stato, ''l'85 per cento degli armeni ha ritenuto che la base militare di Gyumri sia sinonimo di sicurezza''. A preoccupare Erevan è l'escalation di violenza ai confini con la regione del Nagorno-Karabakh. ''La tensione è notevolmente salita e sono gli azeri - sostiene Sarkysyan - a produrre una crescente tensione. Un contrasto che l'Armenia continua a pagare in termini energetici, essendo tagliata fuori da qualsiasi tracciato dei grandi oleodotti o gasdotti. ''E' il riflesso dei rapporti con l'Azerbaigian'', aggiunge Sarkysyan.

Un'alleanza definita da alcuni osservatori quasi ''paradossale'' è quella con l'Iran, con cui Erevan condivide l'isolamento regionale e pochi chilometri di frontiera, sufficienti tuttavia a dare sbocco alle merci armene, priva di un'apertura sul mare e asfissiata dalla chiusura del confine con la Turchia e le tensioni con l'Azerbaigian. ''Rispettiamo le sanzioni nei confronti di Teheran, ma abbiamo e manteniamo buone relazioni con l'Iran'', avverte Sarkysyan. ''La firma di un accordo sul nucleare favorirebbe il nostro Paese negli scambi con Teheran'', che a Erevan appunto vende gas in cambio di energia elettrica. (ANSA).

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