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Ungheria,Orban pronto a vittoria, punta su supermaggioranza

Otto milioni di ungheresi al voto domenica 6 aprile

29 marzo, 19:11

di Stefano Giantin

 

(ANSA) - TRIESTE - Il nome del vincente è già noto, l'esito sembra già scritto, anche se per sapere se sarà pieno trionfo o ''solo'' grande vittoria bisognerà attendere. Sono le elezioni parlamentari in programma fra poco più di una settimana in Ungheria, dove circa otto milioni di cittadini andranno alle urne domenica 6 aprile per eleggere il nuovo Parlamento, per la prima volta nel segno della nuova Costituzione e secondo le complesse regole stabilite dalla riformata legge elettorale.
Il Parlamento sarà scelto con turno unico e non più doppio e vedrà il numero dei suoi membri ridotto dai precedenti 386 agli attuali 199, 106 selezionati attraverso il sistema maggioritario in circoscrizioni uninominali e 93 col sistema proporzionale basato sul metodo D'Hondt, in cui confluiranno liste di partiti e soprattutto quelle delle minoranze etniche nazionali.
Secondo tutti i sondaggi il vincitore sarà ancora una volta il partito di governo, la Fidesz (centrodestra) del premier in carica, Viktor Orban, 51 anni, sposato, cinque figli e deputato dal 1990 dopo aver partecipato in prima fila alla svolta democratica del 1989. Fidesz al momento controlla in alleanza con i cristiano-conservatori del Kdnp i due terzi dei seggi all'Assemblea nazionale, una super-maggioranza che ha consentito a Orban di portare avanti anche le controverse e molto criticate, soprattutto all'estero, modifiche costituzionali degli anni passati.
La maggioranza non pare aver problemi anche in assenza di un'opposizione forte e dall'immagine convincente e soprattutto in forza dei numeri che sulla carta danno ragione al leader magiaro. L'economia registra una moderata ma presente ripresa economica, con crescita del Pil - secondo le stime della Commissione europea - del 2,1% nel 2014 e nel 2015, dopo il +1,1% del 2013 e il -1,7% del 2011, una disoccupazione in costante calo dal 10,9% di due anni fa al 9,3% previsto nel 2015, i conti pubblici di nuovo complessivamente in ordine e rispettosi dei parametri Ue.
Nel mirino del primo ministro magiaro, anche nel 2014, c'è la maggioranza nel nuovo Parlamento. L'obiettivo è realistico, se si dà fiducia ai sondaggisti: secondo l'istituto di ricerca Tarki il 50% degli ungheresi è propenso a sostenere i partiti di governo, un 21% la coalizione dei cinque partiti dell'opposizione di centrosinistra riunita nella coalizione ''Osszefogas'' (Unità) che ha nel leader socialista Attila Mesterhazy il proprio candidato premier, il 16% Jobbik (estrema destra), il 6% l'Lmp partito d'ispirazione ecologista, poco sopra la soglia di sbarramento del 5%. Più bilanciati i numeri se si prende in considerazione tutto l'elettorato. In questo caso, come ha illustrato l'istituto Nezopont, Fidesz veleggia intorno al 40%, Osszefogas (tra cui spiccano i socialisti dell'Mszp, la Demokratikus Koalicio dell'ex premier Ferenc Gyurcsany, i liberali di Gabor Fodor, Insieme 2014 del già primo ministro Gordon Bajnai) arranca intorno al 19%, Jobbik al 12%.
Ma che tipo di maggioranza, e quanto solida, potrebbe uscire dalle urne? ''Bisogna essere cauti con le previsioni'', risponde all'ANSA Peter Kreko, direttore del think tank magiaro ''Political Capital Institute''. Certo, ''si può osservare dai sondaggi che la Fidesz dovrebbe ottenere una maggioranza dei due terzi, ma d'altro canto abbiamo dei sospetti, e non solo noi, che i sondaggi non siano del tutto precisi'', anche perché ''ci sono sempre più persone che si rifiutano di rispondere oppure sono ancora indecise''. In più, c'è la questione del nuovo sistema elettorale ancora da collaudare, in cui anche differenze minime nelle percentuali tra partiti contano. In ogni caso, le chance di ''una maggioranza semplice'' per il partito di Orban non sono così basse, suggerisce Kreko. Insomma, al momento ''nessuno può prevedere'' la composizione del futuro Parlamento, ma certo è che ''la Fidesz vincerà, anche se forse con una maggioranza inferiore rispetto a quanto i sondaggi ora prevedono''.
Qualunque siano le percentuali che usciranno dalle urne, e lo si vedrà domenica, il Parlamento sembra destinato a vedere una nuova maggioranza assoluta della Fidesz, ed è possibile anche che Orban e i suoi uomini conquistino ''i due terzi dei seggi'', spiega invece all'ANSA Julia Lakatos, analista al Centre for Fair Political Analysis di Budapest. Ma qual è la ricetta vincente di Orban? Il leader ungherese, illustra sempre Lakatos, oltre a poter contare sull'''assenza di un reale sfidante'' nella sinistra liberale all'opposizione, si è ''impegnato su fronti che erano stati trascurati'' negli ultimi decenni, ha varato ''riforme strutturali, non necessariamente popolari'' ma necessarie e soprattutto non ha puntato su ''misure d'austerità'' draconiane che avrebbero colpito la gente comune come fatto dai precedenti governi, scaricando invece parte del peso dell'austerity su banche e aziende straniere, vedi tagli alle bollette imposti dall'alto. Una ricetta che, malgrado le forti venature populistiche della politica di Orban e le critiche interne ed estere, sembra ancora funzionare. E funzionare bene. (ANSA).

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