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Turismo: AdriaWealth, sostenibilità

Alla riscoperta della roccia calcarea tradizionale

15 settembre, 17:57
(ANSA) -SEZANA (SLOVENIA), 15 SET - "Siamo sicuri che quella del turismo sostenibile sia la strada giusta per sviluppare la cooperazione transfrontaliera, far crescere il territorio e le persone che in esso vivono, valorizzando i siti e il patrimonio naturalistico e culturale''. La convinzione di Lino Manosperta, project manager di AdriaWealth, il progetto che si propone di raggruppare e capitalizzare le esperienze di vari progetti per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle regioni adriatiche,che ha per capofila il Teatro Pubblico Pugliese, è uscita ancor più rafforzata, se possibile, dopo la convention di ieri e oggi a Sezana (Slovenia) sulle opportunità di protezione del patrimonio attraverso l'uso sostenibile delle rocce calcaree tipiche dell'area. ''Sostenibilità è la parola chiave, anche se lavoriamo in settori diversi abbiamo in comune lo stesso punto di vista dello sviluppo'', ha detto in chiusura di convention, affiancato da Milos Bavec, project manager di Roof of Rock, uno dei 5 progetti in AdriaWealth, promosso dal Gelogical Survey of Slovenia.

"Abbiamo ancora bisogno della roccia calcarea per costruire le abitazioni in maniera tradizionale. E questo può avere un ruolo fondamentale nello sviluppo del turismo sostenibile, in cui dobbiamo includere esperti del settore e story tellers'', ha aggiunto Bavec. Ovvero la presentazione delle nuove prospettive di sviluppo del turismo effettuata dall'architetto sloveno Aljosa Dekleva, su un laboratorio di studio portato avanti due anni fa da architetti, sociologi, giornalisti e grafic designer, nell'ambito di Bio50, Biennale slovena, che ha indagato concetto e prospettive del ''nanoturismo'', ovvero turismo critico, responsabile, locale, creativo di cui si cominciano a trovare primi esempi in Olanda, a Mannheim o in Inghilterra, ad esempio con lo sleepover nel programma educativo per i ragazzi al British Museum. In contrasto con le immagini di cementificazione e folla di vacanzieri che vengono in mente pensando alle mete principali turistiche, anche nel Mediterraneo. Un assaggio di turismo sostenibile, basato proprio sulla riscoperta della roccia calcarea tradizionale dell'area, è stato offerto oggi ai partecipanti nel corso di un educational tour di siti turistici sloveni, al di fuori della rotta classica di Lubiana, che possono essere visti con occhi nuovi: nella zona geomorfologica di Lipica per passare poi alla Skrateljnova house di Divaca, il museo dei film sloveni realizzato in un edificio con tetto in pietra carsica, al sito Unesco dello Skocjan caves park e per finire in una fattoria tipica a Betanja. Turismo sostenibile che può fondersi anche con la cultura come dimostrato dall'allestimento teatrale ''Moving stone'', una co-produzione internazionale della compagnia slovena EnKnapGroup e delle italiane Teatro Pubblico Pugliese e Res Extensa, diretto da Iztok Kovac ed Elisa Barucchieri, portato in scena mercoledì sera con la prima sul palco del Kosovelov dom di Sezana.

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