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Ft, Ue verso taglio 30 mld fondi a Est a favore Europa Sud
Fra Paesi più colpiti Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca
29 maggio, 10:45
(ANSA) - BELGRADO, 29 MAG - L'Ue starebbe pianificando di
spostare fondi europei per la politica di coesione per più di 30
miliardi di euro dall'Europa centro-orientale a quella
meridionale. Lo sostiene il Financial Times.
Il giornale finanziario ha affermato di aver preso visione di "una bozza del documento" sul bilancio - che l'Ue presenterà nelle prossime ore - che suggerisce che la Commissione sta considerando la revisione dei criteri per l'allocazione dei fondi, con Paesi membri Ue dell'Europa centro-orientale che rischiano tagli sostanziosi, a vantaggio di quelli dell'Europa meridionale.
Il giornale ha scritto che la Polonia potrebbe rischiare un taglio di fondi pari al 23%, ossia 19,5 miliardi in meno rispetto al periodo 2014-20. Anche Ungheria, Repubblica Ceca, Estonia e Lituania potrebbero subire tagli del 24 per cento. In totale, i Paesi del 'Gruppo Visegrad' (Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia) e i Paesi baltici potrebbero subire insieme una riduzione di 37 miliardi.
Al contrario, Paesi membri Ue dell'Europa meridionale come Spagna (+5%, 34 miliardi), Italia (+6,4%, 38,6 miliardi) e Grecia (+8%, 19,2 miliardi), ma anche Portogallo e Cipro potrebbero vedere aumentata l'allocazione di fondi per un totale di 3,7 miliardi.
Secondo il Financial Times, "l'approccio rivisto riflette 'l'evoluzione delle disparità' in Europa dalla crisi finanziaria, pur mantenendo un focus sulle regioni e Paesi più deprivate".
"La revisione - ha scritto il Ft - termina anche la pratica di distribuire i fondi di coesione esclusivamente sulla base del Pil pro capite. Nuovi indicatori da usare includono disoccupazione giovanile, livelli di educazione, immigrazione 2014-17, emissioni di carbonio".
Il Financial Times ha precisato che le "cifre precise sono oggetto di un acceso dibattito nella Commissione". (ANSA).
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Il giornale finanziario ha affermato di aver preso visione di "una bozza del documento" sul bilancio - che l'Ue presenterà nelle prossime ore - che suggerisce che la Commissione sta considerando la revisione dei criteri per l'allocazione dei fondi, con Paesi membri Ue dell'Europa centro-orientale che rischiano tagli sostanziosi, a vantaggio di quelli dell'Europa meridionale.
Il giornale ha scritto che la Polonia potrebbe rischiare un taglio di fondi pari al 23%, ossia 19,5 miliardi in meno rispetto al periodo 2014-20. Anche Ungheria, Repubblica Ceca, Estonia e Lituania potrebbero subire tagli del 24 per cento. In totale, i Paesi del 'Gruppo Visegrad' (Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia) e i Paesi baltici potrebbero subire insieme una riduzione di 37 miliardi.
Al contrario, Paesi membri Ue dell'Europa meridionale come Spagna (+5%, 34 miliardi), Italia (+6,4%, 38,6 miliardi) e Grecia (+8%, 19,2 miliardi), ma anche Portogallo e Cipro potrebbero vedere aumentata l'allocazione di fondi per un totale di 3,7 miliardi.
Secondo il Financial Times, "l'approccio rivisto riflette 'l'evoluzione delle disparità' in Europa dalla crisi finanziaria, pur mantenendo un focus sulle regioni e Paesi più deprivate".
"La revisione - ha scritto il Ft - termina anche la pratica di distribuire i fondi di coesione esclusivamente sulla base del Pil pro capite. Nuovi indicatori da usare includono disoccupazione giovanile, livelli di educazione, immigrazione 2014-17, emissioni di carbonio".
Il Financial Times ha precisato che le "cifre precise sono oggetto di un acceso dibattito nella Commissione". (ANSA).
