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Kirill a Bartolomeo, non più patriarca ecumenico Ortodossia

Ultimatum a non procedere più con autocefalia Chiesa ucraina

02 gennaio, 18:30
(ANSA) - ROMA, 2 GEN - "Non è ancora troppo tardi per fermarsi": si conclude così la lunga lettera inviata lunedì scorso dal patriarca di Mosca, Kirill, al patriarca ecumenico Bartolomeo, arcivescovo di Costantinopoli, a proposito della recente creazione della nuova "Chiesa ortodossa autocefala di Ucraina". Com'è noto, ricorda l'Osservatore Romano, il patriarcato di Mosca considera la creazione di tale entità totalmente illegittima e nulla perché, si ribadisce, "l'attuale processo, politicizzato, di unificazione forzata è lontano dalle norme e dallo spirito dei sacri canoni". Per questo Kirill esprime "dolore, stupore e indignazione per le azioni anti-canoniche" che hanno portato, il 15 dicembre nella cattedrale di Santa Sofia a Kiev, allo svolgimento del "concilio di unificazione" e alla conseguente elezione del metropolita Epifanio appunto a "primate della nuova Chiesa ortodossa autocefala di Ucraina".

Kirill lancia un vero e proprio ultimatum al patriarca di Costantinopoli: se non si rimangerà la decisione presa in Ucraina, egli non potrà più ritenersi il "patriarca ecumenico" di tutta l'Ortodossia universale. "Voi - dice il capo degli ortodossi russi al suo omologo greco - perderete per sempre la possibilità di servire all'unità delle sante Chiese di Dio e smetterete di essere il Primate del mondo ortodosso". Nella lettera il patriarca russo ripercorre le varie "tappe forzate" che hanno portato alla decisione di avallare lo "pseudo-concilio" di Kiev.

Secondo Kirill, la fretta nel concludere "l'unione degli scismatici" ucraini è dovuto alla pressione di un "processo di politicizzazione, lontano dalle norme e dallo spirito dei santi canoni", che se fossero stati rispettati avrebbero ottenuto il risultato sperato "con piena soddisfazione sia per gli ortodossi ucraini, sia per tutti gli altri ortodossi del mondo". E ora invece bisognerà fare i conti con la contrarietà della "maggioranza del popolo ucraino", che a suo parere sostiene l'unica Chiesa canonica del patriarcato di Mosca. Il patriarca di Mosca contesta anche l'autorità di Bartolomeo circa la concessione dell'autocefalia alle altre Chiese ortodosse locali.

"La lettera sancisce una situazione che difficilmente potrà essere risanata in breve tempo, anzi potrà peggiorare - commenta AsiaNews -. In un'intervista televisiva del 28 dicembre, il metropolita Hilarion ha dichiarato che il patriarcato di Mosca procederà con l'istituzione di proprie diocesi e parrocchie in tutti i territori dove esistono strutture del patriarcato 'scismatico' di Costantinopoli; la lotta si estende praticamente al mondo intero, e l'Ortodossia non sarà mai più la stessa".

(ANSA).

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