(ANSA) - BELGRADO, 5 APR - Il tribunale speciale di Belgrado
ha condannato oggi in primo grado a pene fra i 20 e i 30 anni di
carcere quattro ex membri dei servizi di sicurezza serbi,
ritenuti responsabili dell'uccisione nel 1999 del noto
giornalista Slavko Curuvija, fortemente critico del vecchio
regime di Slobodan Milosevic. Come riferiscono i media, a
Radomir Markovic e Milan Radonjic - rispettivamente capo
nazionale dei servizi e responsabile dei servizi di sicurezza
per Belgrado - sono stati inflitti 30 anni di reclusione
ciascuno, mentre gli altri due agenti della sicurezza Miroslav
Kurak e Ratko Romic sono stati condannati entrambi a 20 anni di
carcere. Sia la procura che la difesa possono presentare ricorso
alla Corte di appello. Slavko Curuvija, proprietario di due
giornali indipendenti, fu ucciso a Belgrado l'11 aprile 1999,
nel giorno della Pasqua ortodossa, pochi giorni dopo l'inizio
dei bombardamenti Nato contro la Serbia per indurre il regime di
Milosevic a porre fine alle repressioni e a ritirare le sue
truppe dal Kosovo. Curuvija era noto per le sue posizioni
fortemente critiche nei confronti dell'allora uomo forte di
Belgrado, e la sentenza - la prima per l'uccisione di un
giornalista - e' giunta a 20 anni dal suo assassinio. Non e'
stata fatta ancora luce sull'omicidio di altri due giornalisti
serbi - Dada Vujasinovic e Milan Pantic, assassinati
rispettivamente nel 1994 e nel 2001. (ANSA).
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