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Bosnia: assolto Oric, sdegno e proteste in Serbia

Vucic, 'vite dei serbi non valgono quanto le altre'

09 ottobre, 14:06
(ANSA) – BELGRADO/SARAJEVO, 9 OTT – L'assoluzione oggi a Sarajevo di Naser Oric, l'ex comandante della difesa di Srebrenica che era accusato di crimini di guerra contro civili serbi, ha provocato sdegno, rabbia e un coro di proteste in Serbia e fra la popolazione serba di Bosnia (Republika Srpska, l'entita' a maggioranza serba). Il ministro degli esteri Ivica Dacic si e' chiesto se vi sia "un limite all'insolenza, all'umiliazione e all'ingiustizia nei confronti delle vittime serbe. Fose qualcuno pensa che in questo modo si possa costruire la pace, la stabilita' e la riconciliazione nella regione? A differenza dei serbi ne' i musulmani ne' i croati ne' gli albanesi sono disposti a confrontarsi con i propri crimini di guerra", ha detto Dacic. Di "vergogna della giustizia" e "decisione vergognosa dei giudici bosniaci" hanno parlato rispettivamente il ministro della difesa Aleksandar Vulin e quello della giustizia Nela Kuburovic, mentre il presidente Aleksdandar Vucic, pur condannando duramente la sentenza di Sarajevo, ha invitato alla prudenza e al controllo delle reazioni per non danneggiare gli sforzi in corso per migliorare i rapporti di amicizia e buon vicinato con i bosniaci. "Le vite dei serbi evidentemente non valgono quanto quelle degli altri", ha detto Vucic. Da parte sua il presidente della Republika Srpska Milorad Dodik, come riferito dall'agenzia Fena, ha invitato tutti i serbi a lasciare le istituzioni della giustizia a livello statale in cui lavorano. Insoddisfatti della sentenza di primo grado sono anche gli appartenenti delle Associazioni delle vittime serbe di Srebrenica, che alla lettura del verdetto hanno lasciato l'aula del Tribunale affermando che per loro Oric sarà sempre "un criminale di guerra".

Intanto, Oric e il coimputato Sabahudin Muhic, all'uscita del Tribunale, sono stati accolti con applausi e abbracci dalle musulmane "Donne di Srebrenica". I due erano accusati dell'uccisione, nel 1992, di tre civili serbi, persone imprigionate in occasione dell'irruzione delle forze di Oric nei villaggi di Zalazje, Lolici e Kunjerac, nei dintorni di Srebrenica. (ANSA)
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